“Sedersi a tavola è una perdita di tempo”, in questa città hanno trovato la soluzione con le SCAGLIOZZE | Te le gusti ovunque

Street food (Foto di Anh Vy su Unsplash) - bitontotv.it
Scagliozze: hanno un nome strano, si mangiano in piedi e creano dipendenza. Il nuovo cibo da strada che conquista tutti.
Mangiare è bello. Ma mangiare senza perdere tempo è un’arte. C’è chi mastica camminando, chi pranza in piedi appoggiato a un muretto, e chi trasforma ogni angolo di strada in un ristorante a cielo aperto.
Il bello è che oggi non serve più il piatto di porcellana per godersi qualcosa di buono. Basta una mano libera, un tovagliolo complice e un certo fiuto per scovare le chicche migliori.
Perché il cibo, quando è vero, non ha bisogno di cerimonie. Profuma, chiama, attira. E certe volte si fa anche sentire da lontano, tra uno sfrigolio e l’altro.
Lo sanno bene in una città del Sud Italia, dove lo street food è diventato quasi una religione. Tra focacce, panzerotti e altre tentazioni fritte, c’è una regina silenziosa che si è ritagliata il suo spazio tra mani affamate e stomaci felici. Si chiama scagliozza. O, per alcuni, scagliozzo. Chiamatela come volete: lei non si offende.
La scagliozza: mangiare senza perdere tempo
Parliamo di polenta fritta, sì, ma dimenticate la versione nordica servita al piatto. Qui si taglia a pezzetti, si lascia asciugare, si frigge fino a diventare dorata e croccante. Poi si serve caldissima, spesso in un cartoccio conico, da gustare camminando per le stradine della città vecchia.
Succede a Bari, ma anche a Foggia, dove la tradizione si è radicata nel tempo. Si dice che la polenta sia arrivata qui tramite i contadini veneti, o forse grazie ai commerci con Venezia nel Medioevo. Poco importa: oggi le scagliozze sono un’istituzione, insieme a pettole, panzerotti e focaccia barese. E resistono anche all’assalto del turista più pieno.
Un cibo a cui è impossibile resistere
Prepararle? Semplice, ma serve pazienza. Si porta a ebollizione circa 1 litro d’acqua, si aggiunge una manciata di sale e poi 250 grammi di farina di mais, versata a pioggia, mescolando bene per evitare i grumi. Una volta cotta (10 minuti se istantanea, quasi un’ora se tradizionale), si stende su una teglia oliata fino a uno spessore di 1 cm. Dopo che si è raffreddata del tutto, si taglia in quadratini o triangoli e si butta nell’olio bollente per 5 minuti, finché diventa dorata e irresistibile. Una spolverata di sale, ed è fatta.
Croccanti fuori, morbide dentro, le scagliozze non fanno solo gola: fanno cultura. E ti ricordano che, a volte, mangiare in piedi non è maleducazione. È solo il modo più diretto per godersi la vita.