Emergenza conti corrente, firma sul contratto e il conto si azzera in 24 ore: chiedi di rivedere tutto entro maggio | Lo dice la legge

emergenza conti corrente

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Ti conviene contattare subito il tuo consulente bancario o recarti in filiale: è scattata l’emergenza conti corrente.

Da oggi i risparmiatori di tutta Italia potrebbero ricevere brutte sorprese. Mettiti al riparo da spiacevoli inconvenienti.

Tieni al sicuro il denaro risparmiato finora con tanta fatica e sudore della fronte.

Purtroppo non c’è più niente da fare: l’emergenza conti corrente ora è sotto gli occhi di tutti.

Controlla bene il tuo contratto di servizi bancari e di investimento.

Emergenza conti corrente, che cosa accadrà ai risparmiatori italiani

Il Bel Paese versa in condizioni economiche molto più critiche rispetto al passato. Il tenore di vita e il potere d’acquisto degli italiani è notevole notevolmente ridotto negli ultimi anni e non si parla di differenze dovute solo al naturale passare del tempo. La capacità di spesa infatti, è stata gradualmente erosa a seguito dei tassi dell’inflazione, che continuano a salire e alla situazione, molto complicata, del mondo del lavoro.

Come se non bastasse poi, i correntisti italiani, a quanto pare, ben presto potrebbero essere soggetti a nuove misure che rischiano di depauperare definitivamente i conti correnti. Questa volta a spaventare non è lo spettro della tassa patrimoniale, che viene applicata sui patrimoni dei contribuenti per volere dello Stato nelle situazioni di emergenza. Scopri qual è il motivo e perché scattata l’emergenza.

pericolo conti corrente
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Pericolo concreto per i correntisti

Lo Stato, secondo la Legge vigente, può far cassa con l’imposta patrimoniale o con il prelievo forzoso ma a preoccupare di più i correntisti italiani ora è il Bail in. Il Consiglio dei Ministri infatti, sin dal 2015 ha recepito la direttiva europea BRRD, Bank Recovery and Resolution Directive, che ha regolamentato le crisi bancarie e ha anche introdotto cosiddetto Bail in, ovvero il “salvataggio interno”. Si tratta di una misura attuata al fine di coprire le perdite e ricapitalizzare gli istituti bancari, svalutando azioni e crediti. Secondo tale direttiva è la Banca d’Italia, che nel Bel Paese rappresenta l’autorità di risoluzione, a dover gestire l’eventuale crisi delle banche, applicando strategie come il Bail in.

A farne le spese sono quindi i risparmiatori. Per fortuna non tutti. Alcuni strumenti sono esclusi da Bail in, e tra questi ci sono i depositi di importo fino a 100mila euro protetti dal sistema di garanzia dei depositi, le passività garantite come covered bonds e quelle derivanti dalla detenzione di beni dei clienti come ad esempio cassette di sicurezza o i depositi di titoli detenuti per effetto di una relazione fiduciaria.