Un lago verde e sangue nella terra, la cava fantasma del Salento è il luogo più spettrale da visitare | Pare di essere su Marte

La cava (foto wikicommons) - bitontotv.it
Ti sembra di essere su Marte ma sei nel Salento. Qui la cava fantasma è un luogo incantato e spettrale, sembra il set di un film di fantascienza.
C’è un posto, nel cuore del Salento, che sembra uscito da un sogno. O da un film di fantascienza. Non è segnalato con grandi cartelli, non ci sono biglietterie o cancelli.
Ci arrivi quasi per caso, camminando lungo una stradina sterrata, immerso nel silenzio della campagna. E poi, d’un tratto, ti trovi davanti a qualcosa che non ti aspetti. Una cava. Ma non una cava qualsiasi. Una cava fantasma.
Il paesaggio si apre all’improvviso, come se la terra avesse deciso di mostrarti il suo segreto meglio custodito. Un lago verde smeraldo, intenso, profondo, quasi ipnotico. Intorno, la terra è rosso sangue, viva, accesa. I colori sono talmente forti e contrastanti da sembrare ritoccati. Ma non lo sono. È tutto vero, tutto naturale. E davanti a questo spettacolo, è impossibile non restare in silenzio, incantati.
Non sembra nemmeno di essere in Puglia. Niente tipici ulivi, niente muretti a secco. Qui il paesaggio cambia all’improvviso, come se qualcuno avesse sbagliato cartolina. Qualcuno lo paragona a Marte, altri dicono che ricorda certi scenari dell’Islanda. Sicuramente è un luogo unico, difficile da spiegare. Devi vederlo per capire.
La cava fantasma del Salento: sembra di essere su Marte
Eppure, non è sempre stato così. La storia di questo posto è molto più concreta e terrena, e nemmeno troppo remota. Solo nel 1940 qui è stata scoperta la bauxite, una roccia usata per produrre alluminio. Inizia così l’attività estrattiva, che è andata avanti fino al 1976. Una fonte di lavoro importante per tanti, un pezzo di economia locale. Poi, tutto si è fermato. La cava è stata abbandonata, lasciata a sé stessa.
Ed è proprio allora che la natura ha fatto il suo capolavoro, riappropriandosene. L’acqua, infiltrata da una falda, ha riempito lentamente il fondo della cava. Mescolandosi ai residui di bauxite, ha preso quel colore verde brillante che oggi sorprende e fa innamorare tutti quelli che arrivano fin qui. La terra, invece, ha conservato il suo rosso acceso, segnato dal ferro e da anni di estrazione.
Un paesaggio da togliere il fiato
Il risultato è questo paesaggio incredibile, che però non è mai stato riqualificato o sistemato. È rimasto così com’è: selvaggio, vero, quasi alieno. Il lago non è balneabile, ma è uno di quei posti che rimarresti a guardare per ore, magari in silenzio, cercando di capire dove sei finito davvero.
Se passi da Otranto, non puoi non andarci. Ti basta poco: una passeggiata, un po’ di curiosità e voglia di lasciarti sorprendere. Perché certi luoghi, quelli veri, non si trovano per caso. Ti chiamano. E quando arrivi, capisci perché.