Sembra di essere in Provenza, ma è una perla nascosta del Salento | Qui i templari lasciarono un codice nascosto tra gli ulivi

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Ulivi (Foto di funnyBee Bop su Unsplash) - bitontotv.it

Nel Salento si nasconde una vera perla dove ancora si sentono i cavalieri Templari correre con i loro cavalli in giro per la città.

A volte capita, per caso, di scoprire posti che sembrano usciti da un film. Piccoli borghi nascosti tra le colline, lontani dal caos, dove il tempo sembra essersi fermato. Cammini per strada e ti chiedi come sia possibile che un luogo così esista davvero, intatto e silenzioso come secoli fa.

In Salento, terra fantastica, c’è un piccolo borgo che ricorda la Provenza. C’è qualcosa nell’atmosfera, nel modo in cui la luce scalda le pietre, nei colori tenui delle case, che ricorda i paesini del sud della Francia. Ma poi ti guardi intorno e capisci che sei in Puglia.

Le vie strette, i balconi pieni di fiori, le case imbiancate a calce, tutto è caratteristico della regione. Qui si viene per staccare la spina, respirare aria buona e soprattutto mangiare bene. Ma non è solo bellezza: qui si sente anche un legame forte con la terra, con la storia, con le radici.

Il Salento è terra di fatica, contadini, sole e sudore. Ma è anche radici salde, valori e tradizioni. Come il borgo di cui parliamo, che non ti conquista solo per come appare, ma per quello che trasmette: un senso di pace e di autenticità.  Che nasconde una storia lunga e affascinante, fatta di misteri, cavalieri e tradizioni antiche.

Non è la Provenza, siamo in Salento

La sua storia infatti affonda le radici in epoche lontane, quando venne edificato in una conca naturale per sfuggire agli sguardi dal mare. Protetto dalle Murge tarantine, il borgo venne nascosto dai romani per resistere agli attacchi saraceni. Secoli dopo, a lasciarvi un’impronta profonda furono i Cavalieri Templari e, soprattutto, i Cavalieri di Malta, che lo governarono per oltre cinquecento anni.

Le tracce del loro passaggio sono ovunque: nel dedalo di viuzze, nel castello affacciato sulla piazza, nelle chiese ricostruite dopo i terremoti, nelle torri e nei palazzi nobiliari. Ogni pietra racconta, ogni scorcio rivela. E intorno, un paesaggio che alterna il bianco delle case alla terra rossa, al verde degli ulivi, al blu profondo del mar Ionio.

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Una cappella del borgo (foto wikicommons) – bitontotv.it

Un gioiello nascosto

Questo gioiello nascosto si chiama Maruggio, in provincia di Taranto. Un borgo che oggi fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia e che si estende dolcemente fino al mare. E tra uliveti secolari e trulli silenziosi, si racconta che i Cavalieri Templari abbiano lasciato più di un semplice ricordo: alcuni parlano di simboli scolpiti nella pietra, di un “codice” lasciato in segreto, visibile solo a chi sa osservare davvero.

Maruggio non è solo da vedere, ma da vivere. Tra le sue spiagge selvagge, le campagne profumate e assolate e i vicoli che sembrano portarti indietro nel tempo, puoi giungere alla piazza del Popolo, il cuore del borgo, su cui si affaccia il castello dei Cavalieri di Malta. Una testimonianza del suo passato abitato dai misteriosi Templari.