Farina di grillo, è già nei prodotti da forno che stai mangiando: ecco chi ha deciso di usarla senza dirtelo

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Insetti (foto di freepik) - bitontotv.it

Siamo pronti alla farina di grillo? La troviamo già nei prodotti da forno, tra poco tutti la porteremo sulle nostre tavole. 

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento sorprendente nell’alimentazione: sempre più spesso si parla di insetti come cibo. Se un tempo poteva sembrare uno scenario da film di fantascienza, oggi questa realtà si sta avvicinando anche a noi, in Europa e persino in Italia.

A fine gennaio è arrivata la conferma ufficiale: anche nell’Unione Europea sarà possibile consumare prodotti a base di farina di grillo. La notizia ha sollevato molte polemiche, ma rappresenta un importante passo verso un’alimentazione più sostenibile e meno dipendente dalla carne tradizionale.

Anche se da noi è una novità, in molte parti del mondo gli insetti si mangiano da secoli. In Asia, Africa e America Latina per esempio sono parte integrante della cucina quotidiana. Si usano oltre 2.000 specie diverse, dai grilli alle cavallette, e vengono considerati uno snack gustoso e nutriente, spesso venduto anche come street food.

È solo una questione culturale, se ci pensiamo. Scarafaggi e gamberetti infatti appartengano alla stessa famiglia biologica e hanno abitudini simili, eppure in Occidente mangiamo tranquillamente i crostacei mentre inorridiamo davanti a un insetto terrestre. È davvero solo una questione dio abitudine? Intanto dovremmo abituarci alla farina di grillo, presente già in molti prodotti.

L’Europa dice sì alla farina di grillo

Quello che molti non sanno è che la farina di grillo sta già entrando silenziosamente in tantissimi prodotti: pane, grissini, cracker, biscotti, barrette ai cereali, ma anche pasta, pizza, salse, minestre in polvere e snack a base di mais. L’obiettivo è offrire un’alternativa proteica più leggera sull’ambiente e altrettanto nutriente.

Secondo la FAO infatti gli insetti potrebbero essere la chiave per affrontare le sfide alimentari del futuro. Il loro allevamento consuma meno acqua e suolo rispetto alla carne, produce meno CO₂ e offre un apporto elevato di proteine, vitamine e minerali. Inoltre, possono rappresentare un valido aiuto nelle aree del mondo colpite dalla malnutrizione.

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Insetti come street food (Foto di Justin Eng su Unsplash) – bitontotv.it

L’Italia entra in gioco

Anche il nostro Paese ha fatto un passo avanti. Nutrinsect, azienda marchigiana con sede a Montecassiano, è la prima in Italia autorizzata a produrre e vendere farina di grillo per uso alimentare. Alleva milioni di grilli ogni giorno in un ambiente controllato, senza OGM né antibiotici, e con grande attenzione alla sostenibilità.

Il futuro, quindi, potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo. Grazie a realtà come Nutrinsect, i prodotti a base di farina di grillo non sono più solo un’idea lontana, potrebbero presto arrivare nei nostri supermercati, magari nascosti in un pacco di biscotti o in una pizza surgelata. E chissà: tra qualche anno potremmo trovarli del tutto normali.