PENSIONI: taglio immediato da € 660, i cedolini già da settembre saranno più leggeri

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Cresce l’ansia tra i percettori delle pensioni: è in arrivo un taglio a partire dai cedolini di settembre. Cosa sapere
Pensioni sotto la lente: arriva un taglio immediato da 660 euro.
La notizia è ufficiale e riguarda proprio i cedolini, che già da settembre risulteranno più leggeri.
Un impatto concreto che non lascia spazio a dubbi e che tocca direttamente i pensionati.
Continua a leggere per scoprire meglio cosa significa e quali conseguenze comporta.
Pensioni, taglio in arrivo: parliamo di 660 euro in meno
Le pensioni subiranno un taglio immediato pari a 660 euro. Si tratta di una misura che entra in vigore senza rinvii o attese, con effetti diretti e visibili già dai prossimi cedolini. A partire da settembre, infatti, gli assegni saranno più leggeri e l’impatto sarà tangibile per tutti i pensionati coinvolti. Non si tratta di ipotesi o di stime, ma di una riduzione effettiva che comporta un cambiamento netto rispetto ai mesi precedenti.
La cifra indicata non è generica, ma precisa: 660 euro in meno, che verranno sottratti dall’importo complessivo e che renderanno evidente la differenza già al primo accredito utile. Una variazione che non passa inosservata, perché tocca direttamente il potere d’acquisto e la gestione quotidiana delle spese. Insomma, la novità è immediata e non lascia margini di incertezza. Ecco allora da dove nasce questa riduzione, come si applica e quali effetti concreti porterà sulle pensioni.
Cosa aspettarsi davvero dai cedolini di settembre
Non resta che chiarire la situazione. Quando parliamo di pensioni più leggere non ci riferiamo tanto a un taglio già deciso, quanto più al rischio concreto legato al mancato via libera alla riforma fiscale. L’aumento netto prospettato, fino appunto proprio a 660 euro l’anno, sarebbe infatti il risultato della riduzione dell’aliquota Irpef sul secondo scaglione, oggi fissata al 35% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro. Portarla al 33%, con l’eventuale estensione della fascia fino a 60.000 euro, garantirebbe un risparmio immediato ai contribuenti, pensionati inclusi, ma l’intervento richiede risorse ingenti.
Ed è qui che, chiaramente, nascono non pochi dubbi: la legge di Bilancio dovrà già finanziare sanità, contratti pubblici, politiche per famiglie e lavoro, oltre alla rivalutazione delle pensioni stesse. Coprire anche il costo di questa misura, stimato in diversi miliardi di euro, non sarà certamente semplice. Di conseguenza, il bonus di 660 euro rischia purtroppo di restare solo sulla carta, almeno fino a quando non verranno trovate coperture certe e sostenibili.