Il virus delle zanzare arriva in Puglia, il primo positivo a Lecce

Puntura di zanzara (Pixabay)-bitontotv.it
La circolazione del virus che fa tanta paura sembra non fermarsi: è il turno della Puglia che registra un primo caso positivo.
Questa volta a fare paura è una zanzara. Il fatto è che di insetti del genere nel nostro Paese ne circolano in grande quantità, in ogni regione.
Si tratterebbe di un genere particolare di zanzara, tra l’altro infetta, cosiddetta Culex.
La sua puntura può trasmettere un virus all’uomo, quello di cui tutti parlano: il West Nile.
La maggior parte delle volte questo virus non produce effetti, specie su soggetti sani. A preoccupare è il contagio in persone fragili, anziane, immunodepresse, da cui potrebbero scaturire gravi sintomi neurologici e persino la morte.
Il virus delle zanzare arriva in Puglia
Purtroppo è già successo e molte sono le regioni italiane interessate dai contagi. Solo di un giorno fa la notizia che il virus delle zanzare sembra essere approdato anche in Puglia.
Il primo caso, la prima positività sembrerebbe essersi riscontrata nella città di Lecce e già sottoposto a monitoraggio, attraverso cui è stato individuato anche il contagio, grazie ai controlli del Ministero della Salute.
Il primo caso di positività a Lecce
Il primo positivo è un cavallo, ospitato in un maneggio alla periferia della città. Le autorità sanitarie veterinarie della regione hanno disposto una serie di verifiche per sorvegliare non solo la presenza delle zanzare sul territorio interessato, ma anche su specie diverse, uccelli o animali che potrebbero essere contagiati, per evitare il dilagare del virus e bloccarlo sul nascere. La macchina delle autorità sanitarie locali si è subito messa in moto, attivando tutte le misure previste dal protocollo, senza però bloccare le trasfusioni di sangue, come successo negli scorsi giorni in altre regioni italiane, perché sicuri dell’efficacia dei controlli e soprattutto del fatto che a seguito delle donazioni, nei centri di raccolta, viene già eseguito da diversi anni, il test NAT che serve proprio a riscontrare la presenza del virus, in modo da procedere a trasfusioni sicure.
Infatti è notizia comunicata dall’ASL e dal Centro Nazionale Sangue, che la provincia di Lecce rientra tra quelle 31 aree che prevedono limitazioni precauzionali proprio in fatto di donazioni di sangue e per chi ha soggiornato, anche solo una notte, nel territorio interessato, è fatto obbligo di eseguire il test NAT. Un virus che sembrava non interessare l’area meridionale della penisola, ma che dopo questo contagio, e quelli campani, prova la sua circolazione anche nelle regioni del Sud Italia, forse a causa dei cambiamenti climatici che influenzano anche la vita degli ecosistemi.