“Non abbiamo risorse per pagare”, l’INPS BLOCCA I BONIFICI | Migliaia gli italiani in ginocchio

INPS - fonte_Ansa - bitontotv.it

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Una situazione sgradevole che sta già facendo discutere: l’INPS non ha più risorse per effettuare i bonifici. Cosa sapere

INPS costretta a bloccare i bonifici: migliaia di italiani sono rimasti senza pagamento a causa della mancanza di risorse.

Una situazione drammatica che ha colpito in pieno chi già vive condizioni economiche difficili.

L’istituto, tuttavia, ha comunicato di non poter procedere ai versamenti.

Continua a leggere per scoprire cosa è accaduto e chi è coinvolto.

L’INPS è a corto di risorse: addio ai bonifici

A quanto pare non c’è più nulla da fare: l’INPS ha bloccato i bonifici. Migliaia di italiani si sono ritrovati improvvisamente senza l’accredito previsto, a causa di un istituto senza risorse sufficienti per procedere con i pagamenti. Una situazione che ha lasciato molti in ginocchio, soprattutto chi dipende da quelle somme per far fronte alle spese quotidiane. A quanto pare, i versamenti sono stati sospesi, generando tensioni, proteste e un’ondata di preoccupazione tra pensionati, disoccupati e percettori di sussidi.

Il blocco ha colpito in pieno un’Italia già provata economicamente, lasciando spazio a dubbi e incertezze su tempi, modalità e coperture future. C’è chi parla di una crisi temporanea, chi invece teme ripercussioni a lungo termine. Ma per il momento l’unica certezza è l’assenza dei bonifici e un silenzio comincia a pesare. Passa al prossimo paragrafo per scoprire meglio cosa è successo, da cosa dipende lo stop e quali categorie risultano più colpite dal blocco.

Il ritardo sule pensioni getta gli italiani nel caos: cosa sta succedendo? Ecco le risposte
INPS: incertezza sulle date di pagamento (Foto: Canva) – Bitonto TV

Ecco cosa sta succedendo: cosa sapere sugli accrediti attesi

Le parole che hanno fatto il giro d’Italia sono di Elisa Pisani, presidente di Assonidi Veneto. È lei a denunciare con forza il blocco dei pagamenti da parte dell’INPS relativi al Bonus Nido, un contributo pensato per aiutare i genitori a sostenere le spese degli asili pubblici e privati o per l’assistenza domiciliare. Il problema nasce dalla nuova circolare INPS del 4 aprile, che ha cambiato i criteri per ottenere il rimborso, prevedendo che solo chi ha effettivamente effettuato il pagamento possa ricevere il contributo.

Il tutto con validità retroattiva anche sulle domande del 2024, provocando confusione e, soprattutto, ritardi.  Il risultato? Le famiglie restano senza rimborso e molte smettono di pagare le rette in attesa di ricevere quanto promesso. Ma se i genitori non versano, anche gli asili finiscono in difficoltà, come ricorda Pisani: senza entrate, diventa impossibile coprire spese, stipendi e bollette. La denuncia lanciata da Assonidi fotografa un disagio reale e diffuso.