In questa regione è stato abolito il TICKET e le visite a pagamento | La sanità alla portata dei cittadini

Dottore - fonte_Canva - bitontotv.it
Per combattere il dramma di coloro che rinunciano alla cura per mancanza di denaro, la regione vieta le visite a pagamento.
La sanità italiana mostra non poche problematiche, curarsi sembra essere diventato veramente impossibili. Ci dicono che la salute è un diritto fondamentale dei cittadini, ma poi non sembra che si faccia assolutamente nulla per garantirlo e in questo marasma sono molti coloro che finiscono per non curarsi affatto.
In questo scenario che riguarda tutta l’Italia, ma colpisce in modo particolare alcune regioni, ogni segnale positivo acquista un peso doppio. Non solo per ciò che rappresenta, ma per il messaggio che trasmette: fare qualcosa è ancora possibile.
Ed è proprio dove il problema sembra più difficile da affrontare che arriva la risposta più decisa. Non annunci, non promesse, ma un atto concreto, nero su bianco, con un impatto reale sulla vita delle persone. E soprattutto, con uno sguardo rivolto avanti.
È in questo contesto che la sanità ha bisogno di una scossa, ecco cosa è cambiato.
Sanità in campo contro la crescita zero
Se la sanità non funziona, le famiglie temono anche il semplice procreare. Allora ecco che la Regione Puglia ha infatti deliberato, come riporta baritoday.it, che le terapie per la Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) saranno completamente rimborsabili, diventando prestazioni incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La sanità pubblica, quindi, coprirà integralmente il costo per le coppie che intraprendono questo percorso, sia in strutture pubbliche che private accreditate.
Il presidente Michele Emiliano ha dichiarato che la tutela della natalità è una priorità per il futuro della Regione. Proprio per questo motivo la Puglia è stata tra le prime ad attivarsi per inserire la Pma tra le prestazioni gratuite. Con il nuovo regolamento, spiega, si garantisce non solo l’accesso gratuito, ma anche standard elevati di sicurezza e affidabilità nei centri che offriranno il servizio.
Un modello da prendere a esempio
Il provvedimento approvato dalla Giunta Regionale stabilisce i requisiti per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture sanitarie, sia pubbliche che private, e i tetti di spesa previsti. L’investimento iniziale è di 5 milioni di euro, ai quali si aggiungono 300mila euro per i centri di primo livello ancora in fase di accreditamento.
La misura ha anche un forte significato sociale. Come ha spiegato l’assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, il desiderio di diventare genitori non deve essere un privilegio per pochi, ma un diritto pienamente accessibile. Troppe coppie, in passato, sono state costrette a rinunciare o a migrare in altre regioni per potersi curare. Da oggi, quel diritto viene riconosciuto e garantito, senza barriere economiche.