Ora utilizzi i PERMESSI PER MALATTIA svolgendo un secondo lavoro | La Corte di Cassazione impedisce al capo di licenziarti

Da oggi puoi usare i permessi malattia per un altro lavoro (Foto: Canva) - Bitonto TV
Utilizzi i permessi per malattia per svolgere un secondo lavoro? La Cassazione dice che si può: ecco perché
Da oggi puoi usare i permessi per malattia per dedicarti a un secondo lavoro e il tuo capo non potrà licenziarti solo per questo.
A stabilirlo è la Corte di Cassazione, che cambia le carte in tavola per molti lavoratori.
Ma attenzione: ci sono limiti e condizioni ben precise.
Ecco cosa dice davvero la legge.
I permessi per malattia per un secondo lavoro? Si può fare
I permessi per malattia, come noto, sono periodi durante i quali un lavoratore può assentarsi dal lavoro per motivi di salute, certificati da un medico. Servono a tutelare il dipendente, permettendogli di recuperare senza perdere il posto o la retribuzione. Ma cosa succede se, durante questi giorni, si svolge un secondo lavoro? Fino a ieri, questo comportamento poteva costare caro: molte aziende consideravano la cosa un motivo valido per il licenziamento. Ora però cambia tutto.
La Corte di Cassazione ha stabilito che un lavoratore non può essere licenziato solo perché, mentre è in malattia, svolge un’altra attività. Una svolta che potrebbe cambiare radicalmente il rapporto tra datore di lavoro e dipendente. Dunque sì, da oggi puoi usare i permessi per malattia svolgendo un secondo lavoro e il capo non potrà mandarti via per questo. Naturalmente, ci sono dei limiti e delle condizioni da rispettare. Ecco cosa prevede esattamente la sentenza.
Che cosa dice la Corte di Cassazione: ecco la verità
Con l’ordinanza n. 23747 del 4 settembre 2024, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso molto specifico: un lavoratore era stato licenziato perché, pur essendo in malattia per infortunio, era stato visto svolgere alcune attività all’interno di un bar di sua proprietà. In particolare, utilizzava la mano infortunata per compiti leggeri come fumare, usare il cellulare o stringere la mano ai clienti. Tuttavia, secondo i giudici, queste azioni erano “insignificanti” e non tali da compromettere il processo di guarigione.
Di conseguenza, il licenziamento è stato ritenuto illegittimo. La Cassazione ha quindi confermato la decisione del giudice di merito: non ogni attività svolta durante un periodo di malattia giustifica un licenziamento. Attenzione però: questo non significa che chiunque, in malattia, possa dedicarsi liberamente a un secondo lavoro. Ogni caso va valutato singolarmente, e solo se l’attività svolta non ostacola la guarigione o non lede il rapporto fiduciario con il datore di lavoro, può essere considerata lecita.