Le CINESI sull’orlo del fallimento, il solo prezzo economico non è più sufficiente | Non guideremo più queste auto

La verità dietro le case automobilistiche cinesi (Foto: Unsplash) - Bitonto TV
Mentre tutti parlano del trionfo dell’auto cinese, nessuno racconta cosa sta davvero accadendo: ecco che cosa devi sapere
Altro che boom dell’auto “made in China”: dietro ai numeri da record si nasconde un mercato sull’orlo del collasso.
Molte case automobilistiche cinesi stanno affrontando perdite milionarie, licenziamenti e fusioni forzate.
Nonostante l’apparente successo, infatti, il settore è in crisi sparata.
Ecco allora cosa sapere e perché nessuno lo vuole raccontare.
Le aziende automobilistiche cinesi? Sono al collasso
Altro che storie di successo: molte delle principali aziende automobilistiche cinesi stanno attraversando una fase critica. Nonostante la narrazione dominante parli di un’espansione inarrestabile e di numeri da record nelle vendite, la realtà che emerge dai bilanci racconta tutt’altro. Diverse case auto cinesi accumulano debiti, registrano cali di fatturato e sono costrette a licenziare personale o fondersi con concorrenti per sopravvivere.
A fronte di un mercato interno saturo e una concorrenza spietata, anche i tentativi di espansione all’estero si rivelano spesso insostenibili, soprattutto per i marchi meno solidi. Il risultato? Un settore in affanno, dove solo pochi colossi riescono a reggere, mentre centinaia di aziende più piccole spariscono nel silenzio generale. Altro che trionfo: siamo davanti a una crisi strutturale. Ma allora perché nessuno ne parla? Non ti resta che passare al prossimo paragrafo per scoprire tutto.
Ecco la verità che nessuno vuole raccontare
La verità che nessuno ti dice è questa: dietro al presunto trionfo dell’industria automobilistica cinese si cela una crisi silenziosa, ma profonda. Mentre in Europa e negli Stati Uniti si parla solo di espansione, citycar economiche e boom delle esportazioni, in patria la situazione è molto più complessa. La Cina conta oggi oltre 100 marchi automobilistici, la maggior parte dei quali nati nell’ultimo decennio, cavalcando l’onda dell’elettrico. Ma il mercato interno non è infinito e la domanda reale non riesce più a tenere il passo con l’offerta.
Questo ha generato una concorrenza interna feroce, in cui solo i gruppi più solidi riescono a sopravvivere. Secondo un’analisi della società di consulenza AlixPartners, entro il 2030 più del 90% di questi marchi potrebbe sparire. Significa che oltre cento aziende sono a rischio chiusura definitiva. Si parla già di fusioni, crolli produttivi, aziende in perdita cronica e investitori in fuga. Il caso di BYD – noto anche oltreoceano – è l’eccezione, non la regola. La realtà è che l’industria cinese dell’auto sta vivendo un gigantesco ridimensionamento e le sue scosse si avvertiranno ben oltre i confini nazionali.