INPS impazzita: anche senza Naspi stai a casa 2 anni continuano a pagarti lo stipendio | Serve solo il certificato

L'INPS sembra impazzita (Foto: Depositphotos) - Bitonto TV
INPS: da oggi lo stipendio arriva davvero anche senza lavorare? Ecco come funziona davvero questo meccanismo
Aiuto, l’INPS sembra essere completamente impazzita.
Pare incredibile, ma ora anche senza Naspi puoi restare a casa fino a due anni, continuando a ricevere lo stipendio.
Basta un certificato e il gioco è fatto. È tutto vero e non si tratta di trucchetti illegittimi o scorciatoie bizzarre.
Continua a leggere per scoprire ogni dettaglio. Il nuovo meccanismo ti stupirà.
Anche senza Naspi continuano a pagarti lo stipendio
L’INPS non sembra essere in sé. A quanto pare da oggi esiste un nuovo meccanismo che sta facendo molto discutere: anche senza richiedere la Naspi, alcuni lavoratori riuscirebbero a restare a casa fino a due anni continuando a ricevere regolarmente lo stipendio. Il tutto, sembrerebbe, semplicemente presentando un certificato medico. Non si tratta di una nuova legge passata sotto silenzio, ma dell’applicazione estensiva di norme già esistenti, sfruttate in modo piuttosto creativo.
L’INPS, infatti, si trova a gestire migliaia di casi di lavoratori assenti per lunghi periodi ma ancora formalmente retribuiti, generando dubbi, polemiche e inevitabili domande. Possibile che basti davvero un certificato per garantirsi uno stipendio senza lavorare? E soprattutto: è tutto legale? Si tratta di una svista, di una falla del sistema o di un diritto poco conosciuto ma perfettamente legittimo? Proviamo a capire meglio cosa sta succedendo e, soprattutto, se e quando tutto questo è davvero possibile.
INPS: ecco cosa sta succedendo davvero
Chiariamo una volta per tutte la situazione: no, l’INPS non è affatto impazzita. Anzi, quello di cui si parla è il congedo straordinario biennale previsto dalla Legge 104/1992, una misura pensata per tutelare i caregiver che assistono familiari con disabilità grave. Non si tratta di uno stipendio regalato né di un escamotage, ma di un diritto riconosciuto a chi si trova ad affrontare situazioni di forte impegno personale ed emotivo.
Il congedo consente di assentarsi dal lavoro fino a due anni, frazionabili, percependo un’indennità pari alla retribuzione dell’ultimo mese di lavoro (limitata però alle sole voci fisse della busta paga). Per accedervi, sono necessari requisiti precisi: il disabile deve essere riconosciuto come invalido grave, non deve essere ricoverato a tempo pieno, e ci deve essere un legame di parentela, con convivenza. In sintesi e in conclusione, si tratta di una misura che riconosce il valore del lavoro di cura, non di una scorciatoia per stare a casa pagati.