Questo è il borgo di San Michele Arcangelo, qui la sua apparizione | I fedeli corrono in massa

Il borgo (Foto di vimar da Pixabay) - bitontotv.it
Nel Gargano c’è un borgo unico dove, secondo la leggenda, apparve San Michele. Scoprilo, tra spiritualità, storia e tradizione.
In Puglia, nel cuore del Gargano, c’è un paese dove la spiritualità ha scelto casa. Ma non immaginarti candele e silenzi: qui, la fede ha il profumo del pane cotto al forno, si arrampica tra viuzze bianche e ti aspetta, puntuale, all’ingresso di una grotta che sembra viva.
Ogni anno, migliaia di persone salgono fin qui. Non tutti sono devoti. Alcuni vengono per l’atmosfera, altri per i panorami, altri ancora per cercare una risposta, o forse solo per provare a sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Parliamo di un borgo che custodisce uno dei santuari più misteriosi e venerati d’Europa: quello dedicato a San Michele Arcangelo, patrono della Puglia e protettore delle forze del bene nella tradizione cristiana.
Qui sembra che sia apparso, tempo fa, e ancora oggi c’è chi cerca un segno di quell’evento fantastico.
Puglia: il borgo di San Michele Arcangelo
Siamo a Monte Sant’Angelo, un borgo piccolo ma testardo nella provincia di Foggia, che se ne sta abbarbicato a 800 metri d’altezza come se volesse toccare il cielo. Forse è per questo che, secondo la leggenda, proprio lì San Michele ha scelto di farsi vedere, in una grotta.
Ma Monte Sant’Angelo non vive di leggende. Vive di storie. Di quelle che si raccontano tra un vicolo e una panchina, tra il forno che sforna taralli e il bar che ha ancora il registratore di cassa anni ’80. Vive del suo Rione Junno, un quartiere che sembra un labirinto inventato da un poeta un po’ ubriaco. Il cuore del luogo, che sembra quasi un presepe.
Un luogo dove la fede si respira
E la grotta, con il santuario, patrimonio UNESCO e meta di pellegrinaggio da secoli. Ma non aspettarti un luogo finto o troppo levigato: qui la fede è scavata nella roccia, tra statue che sembrano vegliare e pareti che hanno ascoltato miliardi di preghiere nei secoli. Ti entra addosso senza chiedere permesso.
Non può mancare un castello, che ha cambiato padroni più volte di una casa in affitto. Normanni, Svevi, Aragonesi: tutti hanno messo mano a quelle mura. Oggi resta in piedi, un po’ stanco ma fiero, a guardare il mare da lontano. Monte Sant’Angelo non è un posto da “visitare”. È un posto da vivere per qualche ora. E magari, mentre sei lì, l’Arcangelo non ti apparirà, ma qualcosa ti parlerà lo stesso.