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La Puglia torna a essere la regione della Cultura | Riapre il tanto amato museo

La Puglia riscopre dopo anni, uno dei luoghi di grande importanza dal punto di vista storico-culturale: l’eredità di una piccola comunità.

L’Italia è un forziere all’interno del quale sono custodite meraviglie paesaggistiche, eredità storiche, valori e monumenti tra i più invidiati del mondo.

Ogni luogo è capace di raccontare un pezzo di storia, di regalare un insegnamento, attraverso la bellezza dell’arte e della cultura.

Ancora una volta la regione Puglia, ormai meta rinomata per turisti italiani e stranieri, non dimentica il grande ruolo del suo patrimonio culturale e storico-artistico.

Lo fa ponendo al centro di molte delle sue azioni proprio la cultura, che può muovere tutto e migliorare.

La Puglia, ancora una volta regione della cultura

Sono trascorsi ben 15 anni di tempo fino ad oggi, in questo mese di settembre 2025, che ha visto rifiorire un luogo importantissimo dal punto di vista storico-culturale, per la regione.

Il museo civico di Carlantino riapre le sue porte ai visitatori che vorranno scoprire le sue meraviglie.

Locandina Museo Carlantino (Fonte: Facebook@MuseodiCarlantino)-bitontotv.it

Una riapertura importante: un museo da valorizzare

Uno scrigno di tesori in un piccolo comune della provincia di Foggia. Lo fa attraverso un evento che mette in mostra il suo patrimonio, dal nome “Passato e presente Carlantino e i suoi bronzi- l’identità culturale di una piccola comunità raccontata attraverso le produzioni artigianali.” Una vera e propria mostra, a cura dell’archeologa Antonella Frangiosa e dell’architetto Maria Maggio, che attraverso l’esposizione di oggetti rappresentativi, racconta e tramanda ideali, valori, concezioni di genti prima di noi che hanno abitato quelle terre. Parliamo di più di duemila reperti archeologici risalenti a ere diverse, dal neolitico all’età medievale, dal periodo bizantino a quello normanno, rinvenuti proprio tutti nell’agro di Carlantino.

Ritrovamenti, alcuni dei quali risalenti a 40 anni fa, di tombe del III e II secolo a.C, quindi corredi funerari, di grande valore storico e archeologico, anche a livello nazionale. Ecco che la riapertura del museo è vitale non solo per far conoscere questo immenso tesoro. È un modo per dare spinta alla valorizzazione di una piccola comunità che a quanto pare ha molto da raccontare, come sottolineato dal sindaco Graziano Coscia per “incrementare e creare nuove forme di turismo in una zona già particolarmente ricca dal punto di vista naturalistico e ambientale.”

Amalia Allegretti

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