In regione un “Angelo” per le donne in difficoltà: l’aiuto concreto che arriva dalle autorità

Stop violenza (Pexels)-bitontotv.it

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Contro la violenza di genere che realizza numeri troppo spaventosi, le autorità della regione hanno pensato a un aiuto concreto.

I passi avanti dell’uomo, in qualsiasi settore, non hanno cancellato e non cancellano ancora oggi, alcune piaghe che fanno fatica a rimarginarsi, forse non lo faranno mai.

Farsi strada nella società, nel lavoro, tra i diritti, è stata un’impresa per le donne di ogni tempo, ancora adesso lo è. Nonostante la loro forza, c’è qualcosa che riesce ancora a buttare giù.

La violenza di genere ancora è viva e pulsante e spesso ha origine in quei luoghi che si pensavano sicuri: tra le mura della propria casa.

Le istituzioni, le autorità, le Forze dell’Ordine, sono al lavoro per far sensibilizzare le coscienze, prevenire e punire, quando ormai è troppo tardi.

Regione Puglia: un “angelo” per le donne in difficoltà

Ma sembra che in regione Puglia sia arrivato un vero e proprio “angelo”, certo senza ali e aureola, ma che può essere di grande supporto e aiuto nelle situazioni più gravi che coinvolgono donne in difficoltà.

Un aiuto concreto, un passo decisivo, da parte delle istituzioni e delle autorità regionali che vogliono davvero far qualcosa e non stare ad aspettare che il prossimo atto di violenza sia compiuto.

Smartwatch
Smartwatch (Depositphotos)-bitontotv.it

Un aiuto concreto pensato dalle autorità

Un “angelo” che avrebbe le sembianze di uno smartwatch e che è protagonista di un progetto detto appunto “Mobile Angel”, in collaborazione con Soroptimist International, organizzazione rosa di promozione della condizione femminile. Non è la prima volta che “Mobile Angel” è in uso in Italia, sono almeno 24 le città che già lo hanno adottato. Questo dispositivo sarebbe dotato di geolocalizzatore per essere tempestivamente d’aiuto per tutte quelle donne che sono vittime di violenza di genere, da parte di mariti o compagni violenti. Uno smartwatch che è collegato 24 ore su 24 con la centrale operativa dei Carabinieri in modo da far sì che, nel caso di aggressioni e violenze, nel momento in cui la donna attiva l’allarme, gli agenti siano immediatamente reperibili e pronti ad intervenire.

Non è solo la donna ad attivare l’avviso di allarme: in caso di colluttazione o strattonamento, l’intelligenza tecnologica del dispositivo comprende il pericolo e lancia autonomamente l’alert. Al momento, grazie a uno stanziamento regionale di 100.000 euro, sono 25 i dispositivi disponibili in Puglia. Un modo di rispondere a una spiacevole esigenza che sembra aumentare i suoi numeri e non ridurli. Come ha ricordato la direttrice del dipartimento Welfare della Regione, Valentina Romano, nel 2024, sono stati oltre 2700 i nuovi accessi di donne ai centri anti-violenza della regione. Una scia di positività da intravedere in questo dato, perché vuol dire che ci sono più denunce e soprattutto più fiducia nelle autorità e istituzioni.