Taglio netto alle buste paga di settembre: € 290 in meno senza nessun avviso | Italiani infuriati

Impossibile farcela con lo stipendio - pexel - bitontotv.it
Da settembre le buste paga languono. Non c’è speranza per i lavoratori. Lo stato vi toglie un bel po’ di soldi
Il carovita non accenna a rallentare e colpisce ormai in maniera trasversale ogni fascia della popolazione.
Uscire di casa, fare la spesa, pagare le bollette o affrontare un affitto sembra diventato un percorso a ostacoli anche per chi appartiene alla cosiddetta classe media.
Oggi, invece, il rincaro dei beni di prima necessità, insieme ai costi energetici e alle rate dei mutui sempre più alte, mette a dura prova i bilanci familiari.
Se una volta con uno stipendio medio era possibile mettere da parte qualche risparmio o pianificare una vacanza, ora ogni spesa deve essere attentamente valutata.
L’immobilità degli stipendi
Le famiglie si trovano a dover tagliare, rinunciando a svaghi e attività extra, e concentrando le risorse solo su ciò che è davvero indispensabile. Chi vive solo non è esente da difficoltà perché dover sostenere in autonomia spese di casa, utenze e alimenti diventa ancora più complicato.
La sensazione diffusa è che tutto aumenti tranne gli stipendi. Negli ultimi anni i salari sono rimasti sostanzialmente fermi, senza un adeguamento proporzionale all’aumento del costo della vita.
Questa stagnazione salariale finisce per penalizzare in particolare i lavoratori dipendenti che, pur accumulando anni di servizio e professionalità, si ritrovano con buste paga che non riescono a coprire le uscite mensili. I contratti rinnovati di rado, i premi di produttività che non sempre arrivano e la scarsa flessibilità dei sistemi di welfare aziendale accentuano la sensazione di essere rimasti indietro.
La verità sulla busta paga
A rendere grave la situazione però non è un abbassamento degli stipendi, ma l’avvio del nuovo anno scolastico, che rappresenta un banco di prova per tante famiglie. I genitori si ritrovano a fare i conti con costi sempre più elevati per libri e materiale didattico. Secondo le rilevazioni più recenti, la spesa per l’avvio della scuola può arrivare a toccare anche i 1250 euro per ciascun figlio. Non si tratta solo dei manuali, che da soli rappresentano una voce di spesa consistente, ma anche di zaini, astucci, quaderni e diari.
Proprio questi ultimi hanno raggiunto prezzi medi che si aggirano intorno ai 40 euro, un valore che non può essere trascurato se si considera che per molte famiglie l’acquisto riguarda più di un figlio. A pesare sul bilancio non ci sono soltanto i costi diretti ma anche quelli legati alle attività extra scolastiche, ai trasporti e alla mensa, che in molte città hanno subito rincari significativi.