“Cercasi disperatamente dipendenti”, le aziende assumono ma nessuno si presenta al colloquio | Con questi lavori firmi il contratto della vita

Colloqui di lavoro deserti (Foto di Pixabay da pexels) - bitontotv.it
Le aziende assumono, ma nessuno si presenta: ecco i lavori dove basta farsi vivi per firmare un contratto (e cambiare vita).
C’è stato un tempo in cui il problema era trovare un lavoro. Oggi, il problema è trovare chi voglia lavorare.
O meglio: chi si presenti almeno al colloquio. Sembra assurdo, ma succede davvero.
Siamo nel paradosso più contemporaneo di sempre: le aziende assumono, ma nessuno si fa avanti. Centinaia di migliaia di posti disponibili, ma le sedie dei candidati restano vuote. Neanche la promessa di un contratto, uno stipendio e – in certi casi – un futuro assicurato riesce a farli alzare dal divano.
E mentre le imprese cercano disperatamente personale, i recruiter cominciano a chiedersi se il problema sia nel curriculum o nel karma.
Perché nel 2025, fare colloqui è diventato quasi come organizzare una festa: se ti va bene, qualcuno arriva. Se ti va male, ti trovi da solo con i pasticcini. Ecco i settori più snobbati eppure più bisognosi di personale secondo gli ultimi dati.
Lavoro: aziende assumono ma nessuno si propone
Eppure il lavoro c’è, eccome. Secondo i dati ufficiali riportati da ansa.it, solo nel trimestre agosto-ottobre 2025 sono previste 1,4 milioni di nuove assunzioni. Settori come l’edilizia, la metalmeccanica e il manifatturiero sono alla continua ricerca di operai specializzati, ma – in 4 casi su 10 – nessuno si presenta al colloquio. In certi casi, anche dopo mesi di selezioni, le aziende restano con le mani in mano. E il contratto in tasca.
Mancano saldatori, tornitori, piastrellisti, carpentieri, modellisti, cucitori, restauratori, verniciatori. Insomma, professioni concrete, tecniche, preziose. Quelle che ti insegnano a creare, costruire, trasformare. Ma che richiedono impegno, fatica, e sì, spesso anche orari duri e responsabilità. E qui, molti tirano il freno.
Colloqui deserti
Una parte del problema è la mancanza di competenze tecniche. L’altra è che sempre più giovani cercano flessibilità, tempo libero, orari umani. L’idea di passare il weekend in cantiere o in officina non è più attraente. Anche se a fine mese ti pagano bene. E così le aziende si ritrovano a inseguire profili che sembrano evaporati.
Il risultato? In alcune zone del Nordest il tasso di difficoltà nel trovare personale ha superato il 55%. Trentino, Friuli, Veneto e Piemonte sono in piena emergenza manodopera. Nel frattempo, al Sud le cose vanno un po’ meglio, almeno sul fronte delle candidature. Ma il problema resta: c’è un disallineamento enorme tra offerta e domanda. E intanto, chi ha un mestiere tra quelli più richiesti, si ritrova in una posizione d’oro.