Dopo la Pizza di Briatore a € 68 arrivano le bruschette a € 28 | Un conto che scotta

La bruschetta

Di queste bruschette si parla ovunque - pexel - bitontotv.it

La bruschetta più costosa d’Italia. Nasce il caso su un cibo di cui non ci si aspetta un costo così alto

Negli ultimi anni si è riscoperta, o forse rivalutata sotto una nuova luce, la passione per il cibo. Un amore mai sopito ma oggi più consapevole, quasi studiato. Mangiare non è più solo un bisogno primario o un atto conviviale da condividere in famiglia o tra amici.

È diventato qualcosa di più: un lusso, un’esperienza sensoriale, una forma d’arte che mescola estetica, gusto, narrazione e status sociale. Ovunque, dalle grandi città ai paesi più piccoli, si moltiplicano ristoranti, pizzerie, bistrot e cucine “fusion” che promettono esperienze gastronomiche uniche.

Non basta più “mangiar bene”, oggi bisogna stupire. Ingredienti particolari, lavorazioni insolite, impiattamenti studiati al millimetro, materie prime rare o esotiche. Il palato si educa, l’occhio vuole la sua parte, e il portafoglio spesso si adegua.

La tendenza gourmet, una volta riservata a una cerchia ristretta di intenditori e chef stellati, si è ormai diffusa in modo capillare. A tavola si sperimenta, si degusta, si fotografa. Ogni pasto è potenzialmente un contenuto da condividere, una dichiarazione d’intenti, un piccolo manifesto personale.

La cucina arriva anche in tv e sui social

La televisione ha contribuito molto a questa trasformazione. Programmi come Master chef, Cucina da incubo e affini hanno acceso i riflettori sulla ristorazione come mondo competitivo, creativo, a tratti spietato.

Cuochi amatoriali si mettono alla prova in diretta, sfidandosi tra piatti sofisticati e presentazioni impeccabili. Le cucine domestiche diventano laboratori di esperimenti, e online fioriscono ricette, tutorial, consigli e profili dedicati interamente al cibo.

Gli influencer gastronomici sono ormai vere e proprie celebrità, seguiti per la loro capacità di raccontare un piatto, di recensire un ristorante, di suggerire accostamenti audaci o rivisitazioni originali di ricette tradizionali. Il cibo diventa spettacolo, performance, racconto.

bruschette costose
Questa ti costa cara – pexel – bitontotv.it

La super bruschetta

In questo contesto si inserisce anche il caso, diventato virale in rete, di una bruschetta venduta a ben 28 euro a Milano, al ristorante Cracco in Galleria. Un prezzo che ha sollevato polemiche e ironie, ma che non è del tutto fuori contesto, se si considera il posizionamento del locale, il tipo di proposta culinaria e l’epoca in cui il cibo è diventato simbolo di status. La bruschetta in questione è una rivisitazione del classico piatto povero: pane, pomodoro, olio e poco più.

In questo caso, però, si tratta di un pane croccante con pomodori datterini, pomodori secchi, origano, basilico, olio extravergine e scorza di limone, servito come antipasto all’interno di un menù più ampio, che comprende anche piatti elaborati e una selezione curata di vini. Il piatto si chiama Pane e Pomodoro ed è inserito tra le proposte per il pranzo. Il prezzo, che ha fatto discutere, include il coperto e il servizio. La scelta ha diviso l’opinione pubblica tra chi grida allo scandalo e chi, invece, difende il diritto di ogni chef a valorizzare a modo proprio anche gli ingredienti più semplici. In fondo, in un’epoca in cui una burrata può costare quanto una fiorentina e un panino diventare gourmet, anche la bruschetta si ritaglia il suo spazio nella cucina di lusso.