AMAZON taglia i resi, ora se vuoi restituire il prodotto devi pagare € 6.000 | Il colosso entra a gamba tesa sui consumatori

Un hub Amazon (Foto di Bryan Angelo su Unsplash) - bitontotv.it
Amazon: cambiano le regole sui resi, adesso per restituire un prodotto servono ben 6000 euro. Una notizia assurda e incredibile.
Amazon: amato, temuto, indispensabile. Ci consegna tutto – dai libri ai calzini termici in pieno agosto – e ci fa anche credere di essere sempre dalla parte del cliente. Ma che succede quando è il cliente a voler “restituire”?
I resi su Amazon sono diventati una specie di sport nazionale: provi, rimandi, cambi idea, clicchi. Tutto semplice, rapido, indolore. O almeno così era fino a poco tempo fa.
Negli ultimi tempi, però, sembra proprio che le cose stiano cambiando. Nuove regole, costi extra, avvisi che compaiono improvvisamente alla cassa.
Fino ad arrivare all’incredibile notizia, quella che ha fatto saltare tutti sulla sedia: un reso da 6.000 euro. Ma come è possibile essere arrivati a tanto? Scopriamo cosa sta succedendo al colosso dell’e-commerce.
Amazon: un reso da 6000 euro
In effetti, la notizia è così assurda da sembrare una leggenda metropolitana. E invece è tutto vero, ed è accaduto, come leggiamo su gazzettadimodena.it, in un centro Amazon in Emilia-Romagna.
Il 19 febbraio 2024, nel centro logistico Amazon di Spilamberto, tra un pacco e l’altro, un dipendente si imbatte in qualcosa di parecchio insolito. Altro che reso standard: dentro una scatola trova oltre 6.000 euro in contanti. Nessuna ricevuta, nessun biglietto. Solo soldi.
Quanto costa mandare un pacco indietro
Invece di farsi venire strane idee, fa la cosa più semplice e più giusta: segnala tutto al suo caporeparto. Da lì parte la trafila legale. Le banconote finiscono all’ufficio oggetti smarriti del Comune, in attesa che qualcuno le reclami entro l’anno. Ma il tempo passa e, allo scadere del 19 febbraio 2025, nessuno si fa vivo. A quel punto, la somma – 6.325 euro per l’esattezza – diventa ufficialmente di Amazon. Che prende una decisione inaspettata: invece di trattenere i soldi, l’azienda sceglie di donarli al Comune di Spilamberto. Nessun proclama, nessuna fanfara. Una semplice comunicazione, seguita da una delibera del Comune per accettare la donazione.
L’origine di quei soldi rimane un piccolo giallo. L’hub serve un’area molto ampia, che va da Piacenza fino alle Marche: impossibile dire da dove arrivasse il pacco, né perché qualcuno abbia deciso di infilarvi migliaia di euro. L’ipotesi di una dimenticanza bizzarra convive con quella di un errore “poco limpido”. Ma niente è certo. Ciò che è certo, invece, è il risultato finale: i soldi saranno utilizzati per sistemare aree verdi e spazi pubblici, con il Comune che ringrazia pubblicamente sia Amazon per la scelta, sia il dipendente per la sua onestà. Ogni tanto una bella notizia.