Notizia dell’ultim’ora, la tua caldaia è illegale | € 3.000 di multa se non la cambi subito

La tua caldaia è illegale (Foto: Canva) - Bitonto TV
Attenzione: la tua caldaia potrebbe essere improvvisamente diventata illegale. Come sapere se rischi una multa
Notizia dell’ultim’ora: la tua caldaia potrebbe essere illegale e costarti una multa salatissima.
Se non provvedi subito alla sostituzione, rischi di dover pagare fino a 3.000 euro.
Le nuove regole sono già entrate in vigore e riguardano moltissimi impianti domestici.
Non resta che scoprire chi è davvero a rischio e cosa bisogna fare.
Attenzione: la tua caldaia potrebbe essere illegale
Ultim’ora: la tua caldaia è diventata illegale e rischi una multa fino a 3.000 euro se non la cambi immediatamente. È quanto previsto dalle nuove disposizioni già entrate in vigore, che riguardano una vasta fascia di impianti domestici ormai considerati non a norma. Le sanzioni sono pesanti e non lasciano spazio a interpretazioni: chi non si adegua rischia seriamente di dover pagare cifre importanti. Non si tratta di una semplice raccomandazione, ma di un obbligo vero e proprio.
Le autorità competenti hanno già avviato i controlli e, in caso di irregolarità, la multa può scattare senza preavviso. Le segnalazioni stanno aumentando e cresce il numero di famiglie che si trovano improvvisamente a dover affrontare questa spesa imprevista. La situazione è reale, concreta e già in atto su tutto il territorio. Ma quali caldaie sono effettivamente coinvolte? Quali sono i modelli vietati e cosa bisogna fare per mettersi in regola? Non resta che scoprirlo nel prossimo paragrafo.
Ecco perché rischi una sanzione se non la cambi subito
La notizia secondo cui la caldaia potrebbe essere illegale e comportare una multa fino a 3.000 euro trova riscontro in un contesto normativo ben preciso. Il piano della Commissione europea è chiaro: eliminare gradualmente le caldaie a gas metano entro il 2040, nell’ambito delle strategie per la sostenibilità ambientale e la riduzione delle emissioni nel settore edilizio. In linea con questa direttiva, anche in Italia è iniziata una transizione verso impianti più sostenibili, come le pompe di calore, il solare termico o i sistemi di teleriscaldamento.
La Legge di Bilancio 2025 ha già escluso ecobonus e bonus ristrutturazioni per chi sceglie ancora impianti a combustibili fossili, spingendo così verso soluzioni green. Oltre alla dismissione graduale delle caldaie tradizionali, resta obbligatoria anche la revisione periodica dell’impianto, prevista dal D.P.R. 74/2013, con sanzioni da 500 a 3.000 euro in caso di mancato controllo. I piani di ispezione sono attivi in diverse Regioni. Le multe sono dunque reali, ma legate alla mancata revisione o all’utilizzo di caldaie non conformi alla normativa in evoluzione.