Decisione clamorosa a poche settimane dall’inizio del CAMPIONATO, quest’anno non si scenderà in campo | Calciatori tutti a casa

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Pallone da calcio (Foto di Janosch Diggelmann su Unsplash) - bitontotv.it

Il calcio è in subbuglio, i tifosi hanno paura: manca poco all’inizio del campionato, ma i calciatori quest’anno non scenderanno in campo.

C’è qualcosa che, in Italia, riesce a unire intere generazioni più del pranzo della domenica. Ed è il calcio. Quello vissuto allo stadio, con la sciarpa al collo e le mani gelate. Quello seguito alla radio in macchina, in silenzio, col fiato sospeso.

Ci sono città dove la squadra del cuore è più di un simbolo: è un’identità. Si eredita come un cognome, si difende come una famiglia. E ogni partita, che sia una finale o un recupero del mercoledì pomeriggio, ha il sapore di qualcosa di grande.

Vincere o perdere, alla fine, conta meno di quanto si pensi. Conta esserci. Cantare, soffrire, ritrovarsi in curva o insieme davanti a una tv. Conta sapere che domenica si gioca. E che la maglia, quella vera, scenderà in campo.

Ma a volte succede qualcosa che spezza il rito. Non per un gol sbagliato o un cartellino rosso. Ma per qualcosa di peggio. Più amaro, più duro da mandar giù. Qualcosa che lascia intere comunità senza voce. E quest’anno, da una parte d’Italia, il silenzio sarà totale: nessun calciatore scenderà in campo.

Calciatori a casa, tifosi delusi

Si parla di una squadra che appena dodici mesi fa lottava per salire di categoria, ora è a pezzi. Un club storico, con migliaia di tifosi, uno stadio in via di restyling per ospitare i Giochi del Mediterraneo 2026. Oggi? Un nome in rovina. Taranto, ufficialmente retrocesso in Seconda Categoria, previa copertura di un debito sportivo da 600.000 euro.

La società, ormai nelle mani di un curatore fallimentare, è tecnicamente defunta. I tentativi di rilancio, tra imprenditori fantasma e cordate evaporate, sono miseramente falliti. Anche il piano di creare una nuova squadra che giochi in Eccellenza (una categoria più bassa), come previsto da una regola specifica del calcio italiano, è momentaneamente fermo.

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Rete da calcio (Foto di Terrace Grain su Unsplash) – bitontotv.it

Sarà un triste campionato

Nel frattempo, i tifosi assistono impotenti a uno spettacolo grottesco: 19 punti di penalizzazione, 11 sconfitte di fila, stipendi mai pagati, calciatori in sciopero, ragazzini della Primavera mandati allo sbaraglio. E adesso nemmeno più quello.

Il presidente della FIGC, Gravina, ha detto chiaramente: “Non possiamo permettere che una città come Taranto resti senza calcio”. Ma i fatti parlano chiaro. Il Taranto, così com’è, non scenderà più in campo. E nessuno sa se, come o quando, lo farà ancora. I tifosi non possono fare altro che sperare in un miracolo.