TARI 2.0, lo smaltimento dei rifiuti costa troppo, per le famiglie italiane da agosto la nuova tassa

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Raccolta rifiuti (Foto di Carl Campbell su Unsplash) - bitontotv.it

Nuova batosta per gli italiani: smaltire i rifiuti costa troppo, aumenta la TARI. Un colpo basso che arriva nel mezzo dell’estate.

Da anni la TARI è una presenza fissa nelle spese delle famiglie italiane. Si paga, si discute, si contesta. Ma ora qualcosa sta per cambiare. O meglio: peggiorare.

Nel gran calderone delle sigle fiscali, si affaccia una nuova versione, più aggiornata e – naturalmente – più cara. La chiamano “TARI 2.0”, come se fosse un’app, ma non ha nulla di digitale. È solo più pesante.

Non si tratta di una semplice revisione delle tariffe locali. Stavolta l’origine è più in alto. Molto più in alto. E ha a che fare con bilanci, strategie, e parole come “sostenibilità” che fanno da cornice a cifre impressionanti.

Di certo c’è solo una cosa: da agosto, la gestione dei rifiuti non sarà più solo una questione di bidoni e raccolta differenziata. C’è una novità in arrivo, e non sarà indolore.

TARI: gli aumenti ad agosto

L’Unione Europea, spiega quifinanza.it,  ha bisogno di nuove entrate per finanziare il suo ambizioso bilancio 2028‑2034. Parole d’ordine: contributo costante, nuove risorse, più Europa. Tradotto: nuove tasse. Tra le fonti individuate spicca quella che porterà più soldi: una tassa sui Raee non raccolti, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Il meccanismo è semplice solo sulla carta: per ogni chilo di rifiuti elettronici che non viene recuperato, lo Stato dovrà versare 2 euro all’UE. In Italia, dove il tasso di raccolta è fermo al 29,64%, il conto è già salato: 2,6 miliardi di euro da trovare ogni anno. E se la domanda è “chi li pagherà?”, la risposta è la solita.

rifiuti RAEE
Rifiuti RAEE (Foto di John Cameron su Unsplash) – bitontotv.it

Troppe spese, nuove tasse

Il rischio concreto è che lo Stato giri il costo ai Comuni, e i Comuni – naturalmente – ai cittadini. Non importa se hai smaltito correttamente il tuo vecchio cellulare: se il sistema nel suo complesso non raccoglie abbastanza, la tariffa salirà comunque. Più che un incentivo al riciclo, sembra una punizione a prescindere.

Nel frattempo, l’Europa ha già aperto due procedure d’infrazione contro l’Italia (sai la novità) per il mancato rispetto delle norme sui rifiuti. Eppure, secondo chi lavora nel settore, il sistema non è così inadeguato: sono i criteri di calcolo a generare un paradosso. I Raee raccolti aumentano in valore assoluto, ma non abbastanza da compensare l’aumento dell’elettronica venduta. Ovvero: non conta quanto RAEE raccogli in assoluto, ma quanto riesci a recuperare rispetto a quanto hai venduto prima. Così i numeri peggiorano, anche quando la raccolta cresce. Ma a Bruxelles, numeri alla mano, la pazienza è finita.