TASSA DI PREGHIERA, ora anche andare in chiesa ha un costo | I preti ti svuotano il portafoglio

Tassa di preghiera: cosa sapere

Tassa di preghiera (Foto: Canva) - Bitonto TV

Pazzesco ma vero: mettere piede in chiesa potrebbe svuotarti il portafogli. Ecco che cosa sta succedendo e dove 

Adesso anche pregare ha un prezzo: entrare in chiesa può costarti caro.

Alcuni fedeli denunciano infatti costi esorbitanti relativi a una nuova “tassa di preghiera”.

E non si tratta di un’offerta volontaria.

Non resta che scoprire dove succede e cosa c’è davvero dietro questa notizia.

Da oggi entrare in chiesa può costarti caro

A quanto pare, anche andare in chiesa da oggi ha un costo. Si parla di una vera e propria tassa di preghiera, applicata a chi vuole accedere ai luoghi sacri o partecipare alle funzioni religiose. Non si tratterebbe più di semplici offerte volontarie, ma di somme da versare per poter pregare. I fedeli, in alcuni casi, denunciano che i preti arrivano a svuotare il portafogli dei presenti, con richieste economiche sempre più frequenti e insistenti.

Una situazione che sta facendo discutere e che lascia molti credenti increduli. La preghiera, un tempo libera e accessibile a tutti, sembra oggi legata a un esborso economico che pochi si aspettavano. C’è chi parla apertamente di una vera e propria tassa imposta a chi cerca un momento di spiritualità. Ma dove succede tutto questo e in che modo viene messa in pratica questa “tassa di preghiera”? Non resta che scoprirlo nel dettaglio.

I preti ti svuotano il portafogli: ecco perché
I preti ti svuotano il portafogli (Foto: Canva) – Bitonto TV

Altro che carità, i preti ti svenano: ecco perché

Altro che silenzio e raccoglimento: oggi pregare può costarti caro, letteralmente. A Roma, nella basilica di Santa Maria Sopra Minerva, due borseggiatori sono stati arrestati mentre derubavano una turista in ginocchio in preghiera. Una scena surreale, avvenuta in pieno centro storico, a due passi dal Pantheon. I due uomini, entrambi senza fissa dimora, sono stati colti in flagrante dai carabinieri, che li tenevano d’occhio da tempo e hanno deciso di seguirli all’interno del luogo sacro fingendosi fedeli.

Hanno così assistito al furto in diretta, riuscendo a bloccarli e restituire la refurtiva alla vittima. Ma l’episodio fa riflettere: c’è così tanto da stare attenti anche in chiesa che, a conti fatti, è quasi come se esistesse davvero una “tassa di preghiera”. Non più solo spiritualità e raccoglimento, ma attenzione continua e portafogli ben stretto. Ed è così che anche un tranquillo e comune momento di fede può trasformarsi in un’occasione preziosa per i ladri. E pagarne il prezzo, purtroppo, è fin troppo facile.