Con una semplice PASTA AL POMODORO si finisce in ospedale, la passata di pomodoro peggiore del mercato | Se ce l’hai in dispensa buttala via

pasta al pomodoro (Foto di joshuemd da Pixabay) - bitontotv.it
Passata di pomodoro: siamo sicuri che siano tutte uguali? Una recente classifica ci svela che in molti casi non sappiamo cosa mettiamo nel piatto.
In ogni casa italiana che si rispetti la passata di pomodoro è una costante. La sua versatilità e il suo sapore unico l’hanno resa una delle prime scelte quando si cerca una soluzione rapida ma gustosa. Si trova in ogni supermercato, nelle versioni più diverse, ma cosa sappiamo davvero di quel concentrato rosso che teniamo in dispensa?
La passata di pomodoro si ottiene dalla spremitura di pomodori freschi, privati di buccia e semi. Nonostante la sua semplicità, è un ingrediente che non può mancare nella cucina quotidiana degli italiani.
Non tutte le passate però sono uguali. Se da un lato infatti rappresenta un prodotto semplice, dall’altro viene trasformato e trattato in vari modi.
Come possiamo essere certi che quella bottiglia che abbiamo in dispensa non nasconda qualche ingrediente “sospetto”? O che non contenga tracce di sostanze che potrebbero influire sulla nostra salute? Le risposte potrebbero sorprenderci.
Passata di pomodoro: quando quello che vedi non è come sembra
Attraverso una recente indagine, Altroconsumo ha analizzato ben 24 passate di pomodoro disponibili sugli scaffali dei supermercati italiani, per testarne la qualità. I risultati sono stati interessanti, con alcune sorprese: tra i prodotti più apprezzati, al primo posto troviamo la Mutti Passata di Pomodoro, seguita dalla Conad Passata di Pomodoro Classica, entrambe con 71 punti e classificate come “migliori del test”.
Altri marchi come De Cecco e La Molisana si sono piazzati poco sotto, con punteggi di 68 punti, classificandosi nella fascia di “qualità buona”. Anche altre marche, come De Rica, Esselunga e Star La Mia Pummarò, hanno ottenuto un punteggio discreto, ma senza brillare. Questi prodotti sono sicuramente più che accettabili, ma sono lontani dai vertici della classifica. Eppure, tutto potrebbe sembrare perfetto, se non fosse per un dettaglio preoccupante che emerge da altre analisi.
Cosa mettiamo davvero nel piatto
Non tutte le passate di pomodoro sono prive di sorprese. In 10 delle 24 analizzate, sono stati trovati residui di pesticidi, sostanze chimiche usate in agricoltura per proteggere i pomodori. Sebbene tutte rientrino nei limiti stabiliti dalla legge europea, alcune di queste sostanze sono considerate pericolose. Tra le più problematiche, sempre secondo Altroconsumo, ci sono i CMR (cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione) e gli interferenti endocrini, che possono danneggiare il nostro sistema ormonale.
I casi più gravi riguardano marchi noti come Pomì, Le Stagioni d’Italia, Rosso Gargano, Le Conserve della Nonna, La Torrente e Delizie del Sole (Eurospin), nei quali è stato trovato il fungicida Dimetomorf, che è dannoso per la riproduzione e agisce come interferente endocrino. Questi risultati ci spingono a riflettere su quanto sia importante fare scelte consapevoli quando si tratta di ciò che mangiamo, ma ricordiamo in ogni caso che nessun valore ha superato i limiti di legge.