In regione presa la decisione, i turisti se ne dovranno tornare a casa per essere CURATI | Laboratori e ospedali chiusi a chi non è residente

Scatta l'allarme sanitario (Foto: Canva) - Bitonto TV

Scatta l'allarme sanitario (Foto: Canva) - Bitonto TV

Medici e infermieri si rifiutano di curare turisti: scatta un allarme sanitario senza precedenti. Ecco cosa sapere

Scoppia un vero allarme sanitario: medici e infermieri si ribellano e annunciano che non cureranno più i turisti.

È una decisione drastica, presa come risposta al fenomeno dell’overturism che sta mettendo in ginocchio intere località.

Un segnale di rottura che rischia di cambiare le regole per chi viaggia.

Ecco cosa sta succedendo davvero.

Medici, infermieri e personale sanitario si rifiutano di curare i turisti

Medici e infermieri sono sul piede di guerra e la loro decisione fa tremare le mete turistiche più affollate: “Non cureremo più i turisti”. Non è uno slogan, ma una presa di posizione drastica che si sta diffondendo in diverse località, esasperate dall’overturism che intasa le strutture sanitarie e lascia senza risorse i residenti. I professionisti della salute denunciano turni insostenibili e ospedali al collasso per gestire codici minori, spesso causati da comportamenti poco responsabili di chi è in vacanza.

Di fronte a file infinite e carenze di personale, la scelta di negare le cure non urgenti ai visitatori si trasforma in un segnale forte, destinato a far discutere e a costringere le istituzioni a intervenire. Questa linea dura potrebbe cambiare le regole delle vacanze, spingendo molti a riflettere prima di partire. Ma cosa c’è davvero dietro questa decisione drastica? Passa al prossimo paragrafo per scoprirlo.

Medici e infermieri sul piede di guerra: cosa sapere
Medici e infermieri sono sul piede di guerra (Foto: Canva) – Bitonto TV

Scatta la decisione contro il turismo di massa: è allarme sanitario

In Puglia i medici del 118 potranno arrivare a guadagnare fino a 13.000 euro netti al mese grazie a un nuovo piano di incentivi, messo in campo per rispondere all’emergenza legata alla carenza di personale, che pesa in tutta Italia ma diventa ancora più critica durante l’estate. L’accordo, operativo dal 1° luglio al 30 settembre 2025, punta a rafforzare il servizio di emergenza-urgenza nei mesi di massima affluenza turistica, garantendo la presenza di medici anche nelle aree più disagiate come Gargano, Salento e Isole Tremiti, dove la pressione sui soccorsi aumenta in modo esponenziale.

Gli incentivi prevedono compensi aggiuntivi per le ore eccedenti quelle contrattuali, con pagamenti che possono arrivare a 78 euro all’ora nei territori più complessi, oltre alle maggiorazioni per notturni e festivi. È un segnale concreto per rendere più attrattivo un servizio ad alto rischio e poco scelto dai giovani medici, assicurando la continuità dei soccorsi per residenti e turisti anche nei periodi più critici.