Nessuna lettera verrà consegnata: da oggi SCIOPERO DEI POSTINI a oltranza | Ti tocca tornare al piccione viaggiatore

Niente più posta

Addio alla posta come la conosci - pexel - bitontotv.it

Da ora in poi addio ai postini. Quello che è successo ci riporta ai vecchi mezzi di comunicazione. Non puoi farci niente

È uno di quei mestieri che fanno parte dell’immaginario collettivo, da sempre. Il postino, con la sua borsa a tracolla e il passo instancabile, ha rappresentato per decenni il collegamento tra le persone, portando lettere d’amore, bollette, cartoline da lontano e pacchi carichi di attese.

Un tempo le comunicazioni non erano rapide come oggi, internet e smartphone non esistevano e ogni parola scritta su carta aveva un valore immenso. Le lettere impiegavano giorni per giungere a destinazione e l’arrivo del postino era un momento importante della giornata, spesso atteso con trepidazione.

Il mestiere di postino è nato in epoche lontane, quando i messaggeri percorrevano lunghi tragitti a piedi o a cavallo per consegnare documenti tra città e paesi. Poi, con la nascita dei sistemi postali nazionali, la figura del portalettere è diventata una presenza stabile nei quartieri, riconoscibile e spesso conosciuta personalmente da ogni residente.

Le biciclette prima, gli scooter poi, hanno reso il lavoro più veloce, ma il principio è rimasto lo stesso: portare messaggi da una persona all’altra. Negli anni l’organizzazione delle poste si è evoluta, diventando una realtà complessa e articolata, ma il fascino di questo mestiere non è mai venuto meno.

Lavorare in poste

Oggi lavorare in poste italiane è considerato un traguardo da molti. Non si tratta solo di fare il portalettere, ma anche di operare agli sportelli, gestire pratiche, servizi bancari e digitali. L’azienda ha ampliato la sua attività e con essa anche il ventaglio di competenze richieste ai nuovi assunti.

L’accesso avviene tramite selezioni e concorsi, spesso con prove pratiche o test, e rappresenta un’opportunità concreta di inserimento stabile nel mondo del lavoro. In particolare, la figura del portalettere continua a essere tra le più richieste, in molte regioni italiane, con contratti a tempo determinato o indeterminato a seconda delle esigenze operative. Tuttavia, nonostante la modernizzazione, non bisogna dimenticare che quello del postino è un lavoro fisicamente impegnativo, che comporta fatica e rischi, soprattutto in condizioni climatiche difficili.

I postini in rivolta
Per i postini cambia tutto – pexel – bitontotv.it

Il caso del postino

A ricordarcelo è una notizia riguardante quanto accaduto a Verona a un portalettere che, mentre era in servizio, è stato colto da malore per il troppo caldo. Il fatto è accaduto nella zona di Borgo Trento, dove l’uomo, durante il consueto giro di consegna della corrispondenza, si è accasciato all’improvviso. Alcuni passanti hanno immediatamente dato l’allarme e sono intervenuti i soccorsi, trasportandolo in ospedale in codice giallo.

L’episodio riaccende il dibattito sulle condizioni di lavoro degli operatori postali, specialmente nei mesi estivi quando le temperature diventano insostenibili. L’ondata di caldo che ha colpito il paese nelle ultime settimane ha reso ancora più duro il lavoro per chi trascorre molte ore in strada. La speranza è che si presti sempre maggiore attenzione alla tutela della salute dei lavoratori, valorizzando una professione che, ancora oggi, è sinonimo di fiducia, puntualità e connessione tra le persone.