BENZINA: vietato il self service, devi affidarti per forza al servito | Il pieno ti costa il doppio

Novità sulla benzina: cosa cambia

Novità sulla benzina (Foto: Canva) - Bitonto TV

Una notizia che lascia tutti esterrefatti: da oggi puoi dire addio al self service di benzina. Ecco cosa devi sapere

Benzina, addio self service: da oggi il conto raddoppia e non hai scampo, sei costretto a passare al servito.

Una scelta che pesa subito sul portafogli di chi fa rifornimento, con prezzi che schizzano verso l’alto.

Ma cosa sta succedendo davvero e perché è stata presa questa decisione?

Continua a leggere per scoprire tutti i dettagli.

Puoi dire addio al self service: scatta la polemica

Il self service si prepara a diventare solo un lontano ricordo: il conto ora raddoppia davvero e non hai scampo, devi affidarti al servito. In diverse stazioni di servizio, le colonnine self sono state coperte o disattivate, lasciando come unica opzione il rifornimento con operatore. Questo significa che chi era abituato a risparmiare qualcosa scegliendo il self ora si trova costretto a pagare la tariffa piena del servito, che in molti casi è quasi il doppio del prezzo al litro.

Non si tratta di un caso isolato: chi viaggia per lavoro o per necessità si ritrova con un costo del pieno che incide in modo pesante sul bilancio mensile, rendendo più difficile spostarsi in modo economico. I cartelli esposti vicino alle pompe lo chiariscono subito: self non disponibile, rifornimento solo servito. Ma perché sta succedendo tutto questo e quali sono le conseguenze reali per chi usa l’auto ogni giorno? Non resta che scoprire tutto.

Addio self service: cosa sapere
Addio self service (Foto: Canva) – Bitonto TV

La verità: cosa sta succedendo ai distributori di benzina

Chiariamo la situazione: in Italia il self service per il Gpl non è consentito, nemmeno fuori dall’orario di apertura delle stazioni, nonostante esistano quasi 5mila distributori che erogano questo tipo di carburante. All’estero, invece, è possibile fare rifornimento in autonomia in molti Paesi, come Austria e Germania. La questione nasce da una serie di norme introdotte tra il 2007 e il 2016, che hanno definito i requisiti tecnici per il fai da te, ma che non si sono tradotte in una reale applicazione pratica.

Servono videocamere, pulsanti d’emergenza facilmente raggiungibili, assistenza telefonica attiva 24 ore su 24 e corsi obbligatori per gli automobilisti, con tanto di tesserino identificativo e scheda con i dati del veicolo. Si aggiunge un problema di costi per adeguare le strutture esistenti, oltre a una questione culturale: in Italia si preferisce mantenere un presidio umano per operazioni ritenute potenzialmente più rischiose. Così, per ora, i distributori continuano a puntare sul servito.