Altro che CRUDO APPENA PESCATO, in Puglia il ristorante ti mette sul piatto tonno e sgombro in scatola | La crisi colpisce anche gli stellati

Da oggi mangi solo questo - pexel - bitontotv.it
La Puglia lancia nuovi trend. Addio pesce fresco, da oggi in poi si serve solo quello in scatola. Questa la nuova tendenza
Mangiare cibo in scatola è un’abitudine consolidata da decenni, nata per conservare alimenti a lungo e offrire una soluzione pratica a chi non ha tempo da dedicare alla cucina.
Fin dal secondo dopoguerra ha rappresentato una svolta, consentendo di portare con sé pranzi veloci, perfetti per chi va di fretta verso l’ufficio, studia o ha poco tempo per preparare pasti freschi.
Il cibo in scatola è sinonimo di facilità e rapidità: basta aprire, scaldare o consumare subito, senza pensare a pulizie o cotture elaborate. È la soluzione preferita negli spuntini al volo o quando si vuole qualcosa di veloce ma soddisfacente.
Negli ultimi tempi questa tendenza si è rafforzata grazie ai social, in particolare TikTok, dove il “cibo in lattina” è diventato un microtrend, descritto da molti come elegante e pratico, una scelta ideale per chi ama soluzioni smart senza rinunciare al gusto.
Pesce in scatola: una moda di tendenza
Le confezioni sono sempre più curate, le varietà si moltiplicano e il pesce in scatola spopola tra i consumatori, specie nelle fasce più giovani. Tuttavia, come spesso accade, insieme all’entusiasmo emergono domande su salubrità e sicurezza.
È uscito allo scoperto un dibattito fra chi sostiene che il cibo in scatola sia un’aggiunta nutriente e chi avverte che alcune contropartite vanno tenute sotto controllo. Il consumo regolare di pesce in scatola come tonno, salmone, sgombro e sardine su tutti, ha riscosso grande successo, tanto da indurre molti a chiedersi se possa sostituire o affiancare quello fresco.
Nel frattempo aumentano le critiche e qualche nutrizionista invita alla prudenza. Il trend di TikTok ha spinto molti a sperimentare ricette a base di tonno o salmone in lattina, magari mescolati a legumi per un pranzo veloce, o trasformati in tartare creative.
La verità sugli alimenti in scatola
Nonostante il pregiudizio sul pesce in lattina sembra che, grazie al trattamento termico, esso conservi vitamine come A, B12 e D, minerali come selenio e calcio, oltre agli omega 3, proteine di alta qualità e persino una maggiore densità proteica a causa dell’acqua persa durante la lavorazione. Il discorso non trascura i contro, come la concentrazione di sodio e, per alcune varietà di tonno, di mercurio. Le confezioni sotto olio, inoltre, contengono più grassi, si consiglia dunque di preferire quelle in acqua o olio vegetale e di controllare l’origine del pesce.
La nutrizionista Lauren Manaker però, interpellata sul tema, ha ribadito che l’importante è scegliere con consapevolezza, leggere le etichette e moderare le dosi, circa 50 g per porzione, in particolare per i bambini. I vantaggi sono concreti: il pesce in scatola è pratico, economico e può arricchire una dieta equilibrata senza far ricorso a preparazioni complesse, ideale quando manca il tempo o la voglia di cucinare. A differenza di alcune carni insaccate, il pesce in scatola non è associato ad aumenti di rischio tumorale significativi, anzi può favorire la salute intestinale.