ADDIO al colosso italiano degli elettrodomestici: da oggi sospesa la produzione | 160 famiglie allo sbando

industria chiusa candy

La produzione terminata (foto pixabay) - bitontotv.it

Si chiude un capitolo della storia industriale italiana: il colosso degli elettrodomestici chiude i battenti, centinaia di lavoratori disoccupati. 

Non è la prima volta, e purtroppo difficilmente sarà l’ultima. In Italia, sempre più spesso, si sente parlare di fabbriche che chiudono, reparti che si svuotano, operai che passano dall’uniforme da lavoro al modulo per la cassa integrazione.

La parola “crisi” è ormai diventata familiare in troppi settori: moda, automotive, elettronica. E ora arriva anche in quello che, per decenni, è stato simbolo di stabilità e innovazione. Un settore che ha accompagnato intere generazioni, dentro le case e nelle vite quotidiane.

Dietro le statistiche, però, ci sono volti reali: madri, padri, ragazzi alla prima esperienza e tecnici con trent’anni di servizio. Quando una produzione si ferma, non è solo una linea a smettere di funzionare. È una comunità intera che rallenta, si ferma, si interroga sul futuro.

Il quadro si complica ancora di più se ci si aggiungono fattori esterni come l’inflazione, i costi delle materie prime, le guerre commerciali e i cambiamenti di proprietà. E quando a decidere non è più una famiglia italiana, ma un consiglio d’amministrazione a migliaia di chilometri di distanza, le conseguenze possono arrivare all’improvviso, ma colpiscono duro. La notizia che non avremmo mai voluto dare: chiude i battenti uno dei colossi italiani degli elettrodomestici.

Colosso italiano degli elettrodomestici chiude: tutti a casa

Parliamo di un marchio storico, di quelli che basta nominarli per evocare affidabilità e tradizione. A partire dal 1° luglio 2025, le lavatrici Candy non saranno più prodotte in Italia. Una pagina che si chiude, per decisione del gruppo cinese Haier, oggi proprietario del brand.

Lo stabilimento di Brugherio, in Lombardia, spegnerà i motori. Al suo posto, spiega quifinanza.it, nascerà un centro logistico: si riceverà, stoccherà, confezionerà e spedirà merce. Niente più rumore di catene di montaggio, ma carrelli e scaffali. Un cambiamento che riguarda 160 lavoratori. Di questi, 110 accederanno alla cassa integrazione con un percorso di riqualificazione. Gli altri, tra prepensionamenti e uscite volontarie, dovranno scegliere cosa fare.

lavatrici candy
Lavatrice (Foto di StockSnap da Pixabay) – bitontotv.it

La catena di montaggio si spegne

Anche altri stabilimenti in Europa e in Italia non se la passano bene: in Romania, 400 posti sono a rischio. In Veneto, altri 340 lavoratori verranno coinvolti in tagli parziali. Una mappa del ridimensionamento che non risparmia nessuno, e che ridisegna il volto dell’industria europea degli elettrodomestici.

L’addio alla produzione Candy in Italia è solo un tassello di un mosaico più grande: quello della progressiva erosione del made in Italy, del passaggio da fabbriche “vive” a centri di distribuzione. Meno bulloni, più scatoloni. Ma dietro ogni chiusura, resta una domanda: possiamo davvero permetterci di perdere ancora pezzi di storia industriale, così?