Il Galateo ci dice che siamo maleducati: sono stati i pugliesi ad insegnarlo a tutti | L’abitudine che è una vera goduria

Ecco cosa dice il Galateo (Foto: Canva) - Bitonto TV
Attenzione, secondo il Galateo siamo tutti maleducati. Si tratta di un’abitudine che ci hanno passato i pugliesi
Secondo il Galateo stiamo sbagliando tutto.
Quello che facciamo ogni giorno è considerato maleducato, anche se per molti è un gesto di piacere assoluto.
Eppure, questa abitudine così diffusa ha origini antichissime e sono stati i pugliesi a insegnarla a tutti.
Continua a leggere per scoprire di cosa stiamo parlando: sicuramente lo fai anche tu.
Siamo tutti maleducati? Per il Galateo la risposta è sì
C’è un gesto che molti di noi compiono ogni giorno, spesso con grande soddisfazione, senza immaginare che per il Galateo sia un chiaro segno di maleducazione. Un’abitudine così diffusa da essere entrata nella quotidianità, considerata da tanti come una vera e propria goduria, ma che le buone maniere condannano senza mezze misure. Eppure, se oggi lo facciamo con tanta naturalezza, il merito è di una regione in particolare: la Puglia.
Sono stati proprio i pugliesi a tramandare e diffondere questo gesto in tutta Italia, trasformandolo in una sorta di rito popolare che ha superato i confini locali. Nonostante le critiche del Galateo, che non lascia spazio a interpretazioni, questa usanza continua a resistere e ad affascinare, diventando quasi un simbolo di convivialità. In molti la difendono, altri invece la giudicano con severità. Ma qual è davvero questo gesto tanto amato quanto criticato? Passa al prossimo paragrafo per scoprirlo: sicuramente lo conosci bene.
Ce lo hanno insegnato i pugliesi: ecco di cosa si tratta
Il gesto in questione è la celebre scarpetta: quell’atto istintivo e irresistibile di raccogliere il sugo rimasto nel piatto con un pezzo di pane. Una vera goduria per il palato, ma che il Galateo condanna come segno di scarsa educazione a tavola. Eppure, questo gesto tanto criticato ha radici profonde nella nostra tradizione e secondo alcuni sarebbe nato proprio in Puglia, o almeno è lì che si sarebbe diffuso per primo anche come termine.
L’origine etimologica potrebbe risalire alla parola dialettale “scarsetta”, che indicava la povertà. Fare la scarpetta, infatti, era un modo per non sprecare nulla e saziarsi il più possibile quando le risorse erano scarse e non si poteva sapere se ci sarebbe stato un altro pasto. Un’abitudine che nasce dalla necessità e che col tempo è diventata un rito affettuoso, familiare e intimo. Oggi divide ancora: c’è chi la considera un atto da evitare e chi invece non riesce proprio a rinunciarvi.