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Insufficienza Cardiaca: l’Intelligenza artificiale anticipa i segnali di allarme nei pazienti

Quando la tecnologia si mette al servizio della medicina, si raggiungono impensabili traguardi per la salute dell’uomo.

L’aspettativa di vita degli italiani è una delle più elevate del mondo. Uomini e donne sempre più longeve grazie a una combinazione di fattori.

Dalla genetica allo stile di vita, dal cibo sino alle cure mediche: una sanità che si serve di nuovi strumenti per superarsi e riuscire nei suoi obiettivi.

Al suo servizio, la tecnologia che può essere davvero in grado di salvare la vita.

Se la telemedicina ha rappresentato una frontiera inimmaginabile, questo potrebbe esserlo ancora di più.

Intelligenza artificiale e medicina: una sinergia salva-vita

Si tratta di una delle più recenti scoperte e vede come protagonista proprio l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale.

Un progetto molto ampio, che incrocia più branche della sanità, dalla telemedicina o medicina digitale fino alla più moderna AI, nello specifico l’analisi vocale. In casi particolari, come vedremo, può essere un vero e proprio salva-vita.

Pazienti e tecnologia medica (Pexels)-bitontotv.it

Insufficienza cardiaca: prevenire grazie all’AI

Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca, l’Intelligenza artificiale sarebbe in grado di anticipare i segnali di allarme dello scompenso nei pazienti. Non è fantascienza ma è la medicina del Terzo Millennio che avrebbe lo scopo così di rispondere con immediatezza al problema, cogliendo i segni precoci, evitando e prevenendo quindi la riospedalizzazione nei pazienti che soffrono di tale patologia.

Proprio come un centralino aperto 24h su 24, il sistema si basa sulla presenza di un avatar digitale interattivo e personalizzato a disposizione del paziente, con cui egli può dialogare quando si trova da solo a casa, a lavoro, dovunque. Grazie alla tecnologia dell’AI, l’avatar, solo attraverso l’analisi del linguaggio e della voce, dietro una serie di dati quali battito, biomarcatori e sintomi riferiti, è capace di discernere parametri vitali e individuare l’insorgenza di scompensi.

Ecco come la tecnologia può mettersi davvero al servizio dell’umanità, supportandola. Una sinergia eccezionale quella tra uomo-macchina, quella tra medicina e Intelligenza artificiale, che insieme possono raggiungere un approccio più umano e vicino al paziente, come abbiamo visto quotidiano, e addirittura prevenire peggioramenti delle patologie cardiache e un numero più alto di ospedalizzati.

Soprattutto alla luce di un dato: tra la popolazione che ha superato i 65 anni di età, uno dei più frequenti motivi di ricovero presso gli ospedali è proprio l’insufficienza cardiaca. Non solo, gli episodi di riospedalizzazione, sono ancora più numerosi. Le cifre provenienti dalle statistiche del nostro Paese, parlano di una percentuale del 25% entro il primo mese dalle dimissioni, quindi, perché no, potrebbe essere anche un supporto al welfare nazionale.

Amalia Allegretti

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Amalia Allegretti

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