ULTIM’ORA – L’Agenzia delle Entrate comunica che non ci sarà alcun rimborso 730 per i disoccupati | Così si combattono i fannulloni

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Rimborso negato (Photo By: Kaboompics.com da pexels) - bitontotv.it

Brutte notizie per chi già sta passando un periodo non felice: nessun rimborso sul 730 per i disoccupati, così ha deciso l’Agenzia delle Entrate. 

Questa è una notizia che potrebbe far alzare più di un sopracciglio e mormorare qualche bocca.  Soprattutto tra chi pensava di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo, dopo mesi di attese e moduli.

Sembrava tutto pronto, tutto semplice. Un modulo da inviare, qualche documento da caricare, e poi il rimborso. E invece, qualcosa si è inceppato. Silenziosamente, ma in modo deciso.

Non si tratta di errori o ritardi tecnici. Il problema è nelle regole. O meglio, nel sistema. Perché a volte anche chi ha diritto a qualcosa, finisce per restare a mani vuote.

E adesso si parla di “lotta ai fannulloni”. Ma davvero è questa la spiegazione? O si rischia di colpire proprio chi avrebbe più bisogno di un aiuto? Scopriamolo.

Agenzia delle Entrate: niente rimborsi ai disoccupati

Il punto è, come spiega quifinanza.it, che i disoccupati che hanno terminato la Naspi rischiano di non ricevere alcun rimborso dal 730/2025 se indicano l’INPS come sostituto d’imposta.

Non per tutti, ovvio. Solo se nel momento del conguaglio non percepiscono più il sussidio. Il sistema infatti funziona bene solo se si è ancora coperti dalla Naspi al momento dell’accredito. Spieghiamoci meglio.

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La disperazione (foto di Nataliya Vaitkevich da pexels) – bitontotv.it

Dove sta l’inghippo

In parole povere chi presenta il 730 mentre sta ancora ricevendo la Naspi può ottenere il rimborso direttamente e in modo rapido, con le stesse modalità dei lavoratori dipendenti. Ma se il sussidio finisce prima che l’Agenzia delle Entrate processi tutto, il rischio è che il rimborso venga bloccato o slittato.

Per evitare brutte sorprese, c’è una soluzione: presentare il 730 senza indicare un sostituto d’imposta, oppure scegliere il Modello Redditi Pf. In questi casi l’accredito avverrà direttamente dall’Agenzia delle Entrate, sul conto corrente indicato o con assegno vidimato, ovvero un assegno cartaceo emesso dall’AER e “certificato” da una banca. In pratica, è un titolo di pagamento garantito: significa che i soldi ci sono, ma per riceverli devi andare fisicamente in banca o alle poste a incassarlo o a versarlo sul tuo conto. Ci vorrà un po’ più di tempo, ma almeno si ha la certezza di riceverlo. Il problema quindi è tutto qui: chi si affida all’INPS senza tener conto delle tempistiche rischia seriamente di perdere tutto. Il consiglio è uno solo: se la Naspi scade prima dell’estate, meglio non indicare l’INPS come sostituto. Altro che fannulloni: qui c’è solo chi cerca di non restare fregato da un sistema che, a volte, si dimentica di chi non ha più nemmeno una busta paga.