STOP INSULINA: non verrà più data a nessuno | 4 milioni di diabetici a rischio

Insulina (Foto di Steve Buissinne da Pixabay) - bitontotv.it
Allarme tra diabetici: arriva lo stop all’insulina, in molti casi vero salvavita. Le scorte sono finite, cosa devono fare adesso gli ammalati.
Negli ultimi giorni tra chi convive con il diabete è bastato leggere un titolo per sentirsi mancare il fiato. Le parole “stop”, “insulina” e “scorte finite” hanno scatenato un’ondata di preoccupazione.
E per milioni di persone che si affidano ogni giorno a questa terapia, è comprensibile. Il panico ha iniziato a serpeggiare tra le persone che convivono con una delle malattie croniche più diffuse in Italia.
In realtà dietro questa notizia si nasconde qualcosa di ben più interessante di una semplice emergenza.
Per chi è costretto a convivere ogni giorno con aghi, punture e orari da rispettare, la gestione del diabete è una sfida continua. Eppure, proprio ora, qualcosa si sta muovendo. Arriva davvero lo stop all’insulina? E adesso, cosa possiamo fare?
Stop insulina: le scorte sono finite
Cosa devono fare adesso tutte le persone che hanno bisogno di insulina per poter sopravvivere? Adesso, riporta agi.it, c’è una novità che riguarda da vicino oltre un milione di italiani: una svolta nella cura del diabete che cambierà il modo in cui ci si rapporta a questa sostanza.
Sembra proprio che sia arrivata anche in Italia la prima insulina basale settimanale, approvata ufficialmente dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Un’iniezione sola, una volta ogni sette giorni, al posto delle 365 che oggi molti pazienti si devono fare ogni anno. Una trasformazione epocale per chi convive con il diabete di tipo 1 e di tipo 2, un modo del tutto nuovo di approcciarsi alla malattia che diventa così molto più gestibile.
Cosa faranno adesso i malati
“La possibilità di semplificare le terapie e rendere l’innovazione accessibile a tutti è una priorità per il nostro sistema sanitario” ha dichiarato Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, come riporta sempre il sito citato. E in effetti, l’Italia è il primo Paese al mondo a rendere questo trattamento disponibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Un primato che, secondo il senatore Gian Marco Centinaio, “dimostra quanto sia forte la collaborazione tra istituzioni, industria e comunità scientifica. Questa soluzione potrà davvero cambiare la vita di tante persone, migliorando anche l’impatto ambientale”.
Anche Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, ha ricordato l’impegno delle istituzioni: “Garantire accesso rapido a innovazioni di questo tipo è fondamentale, soprattutto quando parliamo di cronicità. Con l’insulina settimanale facciamo un altro passo concreto verso una sanità moderna e vicina ai bisogni reali”. Meno aghi, più libertà, e una gestione del diabete finalmente più semplice. Non è la fine dell’insulina: è l’inizio di una nuova era.