TASSA SULLA SPESA: il tuo cibo crea troppi rifiuti, ora devi pagare il doppio | Italiani sempre più al verde

nuova tassa -fonte-pixabay-tumisu-Bitontotv.it
Come se il caro vita non fosse già un problema per le famiglie italiane, adesso è arrivata anche la tassa sulla spesa.
Mentre i tassi dell’inflazione continuano a salire, facendo decrescere, per contro, il potere d’acquisto dei cittadini, gli italiani devono preoccuparsi di un nuovo salasso.
Saremo tutti costretti a sborsare altri soldi: ecco che cos’è la tassa sulla spesa e quando entrerà in vigore la Legge che la renderà obbligatoria.
Scopri di che cosa si tratta e non farti cogliere impreparato. Potresti ritrovarti al verde.
Contribuenti italiani in rivolta ora c’è un’altra voce di spesa a cui far freddo ogni mese.
Tassa sulla spesa, nuovi costi da sostenere per i cittadini italiani
La crescita dei tassi dell’inflazione, registrati negli ultimi anni, ha messo letteralmente in ginocchio gran parte delle famiglie italiane. Sono aumentati i costi di beni e servizi, compresi quelli di prima necessità. Ormai l’emergenza economica è sotto gli occhi di tutti e quando si arriva alla cassa del supermercato, ci si rende presto conto bene del fatto che riempire il carrello non è facile come una volta.
Adesso ad inasprire la situazione e il malcontento dei contribuenti che vivono e lavorano nel Bel Paese sta per arrivare anche un’altra amara novità. A quanto pare gli scontrini avranno un importo ancora più alto. Scopri la notizia che sta allarmando tutti i cittadini italiani e perché non si fa altro che parlare della nuova tassa sulla spesa.
Il conto salato alle casse dei supermercati di tutto il Bel Paese
La tassa di cui parliamo è la tassa sugli imballaggi ed è la conseguenza di un’importante novità normativa. Come si legge sul sito web www.roadtvitalia.it, a partire dal primo ottobre 2025 si passerà a un nuovo sistema di vendita delle confezioni alimentari e non. Ogni volta che i consumatori acquisteranno in Italia dei prodotti contenuti in bottiglie di vetro di capacità massima di 1 litro e mezzo, oppure in bottiglie di plastica fino a 3 litri o ancora in lattine di alluminio con capacità fino a 1 litro, pagheranno una sorta di tassa ma non è un’imposta vera e propria.
La notizia dovrebbe essere accolta con entusiasmo, anziché generare polemiche, perché si tratta di un tributo che sarà erogato in forma di cauzione. Solo alla restituzione del vuoto gli utenti potranno avere indietro i soldi sborsati per gli imballaggi. Questo serve a rendere più gestibile il conferimento dei rifiuti e ad evitare di incrementare il problema dello smaltimento plastica, già drammatico in tutto il pianeta.