Allarme tra i GIOVANI: troppi banchi vuoti e camerette piene, la Puglia va in loro soccorso | Per uscire dal silenzio

Sempre più banchi vuoti (Foto: Canva) - Bitonto TV
Cresce la preoccupazione attorno al disagio dei giovani, isolati da tutti. La Puglia prende in mano la situazione
Sempre più giovani rinunciano alla scuola o si isolano in casa, lasciando banchi vuoti e camerette affollate di solitudine.
Un fenomeno preoccupante che continua a crescere in maniera significativa in tutta Italia.
Ma dalla Puglia arriva una risposta concreta.
Continua a leggere per scoprire di cosa si tratta.
Sale la preoccupazione per i giovani, ma forse c’è una soluzione
Sempre più spesso si parla di giovani che abbandonano la scuola o che scelgono di chiudersi in casa, lontani da tutto e da tutti. Un fenomeno silenzioso ma diffuso, che si manifesta con aule semivuote e camerette che diventano rifugi da cui è difficile uscire. I motivi sono tanti e complessi: disagio sociale, difficoltà emotive e mancanza di prospettive. Il risultato è che intere fasce di adolescenti rischiano di rimanere indietro, scolasticamente e umanamente. È una condizione che non può essere ignorata, e che richiede risposte urgenti e mirate.
Proprio per questo, in Puglia è stato lanciato un intervento concreto che vuole andare incontro a chi si è isolato, per aiutarlo a rientrare nel mondo e ricostruire relazioni, fiducia e futuro. Un segnale importante che dimostra come, con gli strumenti giusti, si possa tentare di rompere il silenzio e riaprire un dialogo. Nel prossimo paragrafo ti spieghiamo cosa sta facendo la Puglia e perché potrebbe fare la differenza.
La Puglia decide di aiutare i ragazzi: ecco come
La risposta concreta arriva dal Consiglio regionale della Puglia, che ha approvato all’unanimità una legge specifica per affrontare il fenomeno del ritiro sociale giovanile, noto anche come “hikikomori”. La normativa riconosce la gravità della situazione e si propone di intervenire in modo strutturato per aiutare chi si è isolato. In particolare, la legge prevede percorsi di supporto formativo rivolti ai ragazzi in condizione di ritiro, con l’obiettivo di prevenire l’abbandono scolastico e garantire il diritto allo studio.
Questi interventi potranno essere attuati anche in collaborazione con il servizio di psicologia scolastica. Inoltre, il testo della legge include misure per accompagnare i giovani nel delicato passaggio verso il mondo del lavoro: si promuovono infatti laboratori e percorsi formativi pensati per fornire competenze, creare contatti e sostenere un reinserimento graduale e consapevole. Un intervento concreto che mira a restituire spazio, voce e possibilità a chi, troppo a lungo, è rimasto in silenzio.