AUTO pericolosa, con difetto di fabbrica: se la guidi l’incidente è assicurato | Si attende il ritiro di 22.000 modelli già venduti

Quest'auto è pericolosa (Foto: Canva) - Bitonto TV
Fai attenzione a guidare quest’auto, è pericolosa a causa di un difetto di fabbrica: ecco di quale modello parliamo
Un’auto con un grave difetto di fabbrica è finita al centro di segnalazioni e preoccupazioni.
Secondo gli esperti, guidarla equivale infatti a rischiare un incidente.
Il problema, come se non bastasse, riguarda 22.000 modelli già venduti, per cui si attende un ritiro ufficiale.
Ecco quali sono i modelli coinvolti e quali sono i rischi.
Quest’auto è gravemente difettosa: fai attenzione a guidarla
C’è un’auto in circolazione che non dovrebbe essere guidata e il motivo è tutt’altro che banale. Un difetto di fabbrica grave e potenzialmente letale è stato riscontrato in migliaia di modelli già venduti e immessi sul mercato. Secondo le prime segnalazioni, il rischio di incidente è altissimo: si parla di un problema tecnico talmente serio da aver provocato l’immediato ritiro delle auto coinvolte. E non si tratta di casi isolati. Il difetto riguarda ben 22.000 veicoli, già acquistati e in uso da ignari automobilisti.
Nel frattempo, le autorità stanno monitorando la situazione, mentre la mancanza di informazioni ufficiali alimenta il timore e l’incertezza tra i proprietari. Alcuni esperti parlano di un pericolo concreto, difficile da ignorare. Se possiedi questo modello, potresti correre un rischio ogni volta che metti in moto. Cosa sta succedendo davvero? Di quale modello parliamo? Per avere tutte le risposte, passa al prossimo paragrafo.
Ecco i modelli finiti sotto il mirino: si attende il ritiro
Facciamo chiarezza: non c’è bisogno di cadere nel panico generalizzato. Tuttavia, il problema c’è ed è serio: parliamo del caso airbag Takata montati su diverse vetture del gruppo PSA, in particolare Citroën C3 (prodotte tra il 2009 e il 2017) e DS 3 (prodotte tra il 2009 e il 2019). Il “pasticcio” è stato confermato dalla Corte d’Appello di Torino, che il 27 maggio 2025 ha rigettato l’appello di PSA Group Italia, confermando la sentenza di primo grado: gli airbag vanno sostituiti. Ma mentre la giustizia fa il suo corso, oltre 22.000 automobilisti sono ancora fermi, in attesa di comunicazioni, auto sostitutive o semplicemente risposte.
Il gruppo lamentava tempi troppo stretti per gestire tutto, ma secondo la Corte il vero problema è stato un deficit informativo, con ritardi nelle comunicazioni e canali poco efficaci. A maggio 2024 solo 106.000 utenti furono avvisati di sospendere la guida, e molti altri ricevettero l’avviso solo mesi dopo. Oltre 1.700 richieste di auto sostitutive sono rimaste inevase, lasciando migliaia di persone bloccate.