Puglia chiusa ai TURISTI, le strutture sono tutte fuorilegge: “Non si accettano prenotazioni” | Chi ha già prenotato non ha diritto a rimborso

divieto di accesso alla Puglia

nuovo blocco ai turisti in PugliaFonte-Pixabay-Nicolas-Debray-Bitontotv.it

Migliaia di persone dirottate su regioni limitrofe e altre mete balneari: è appena scattato il blocco turisti in Puglia.

Se pensavi di fare le tue vacanze in Puglia forse sarai costretto a cambiare meta. Provvedi a disdire subito la tua prenotazione.

La regione più ambita per chi ama il mare è stata chiusa: ecco che cosa sta accadendo.

Quello che è successo nelle scorse ore ha mandato in tilt viaggiatori stranieri, cittadini e local.

Off limits Salento, San Foca, Gargano e tante altre località pugliesi. Purtroppo il bagno qui è solo un lontano ricordo sbiadito.

Puglia, chiusura totale ai turisti

La Puglia è di certo una delle zone italiane più amate da chi sogna di trascorrere lunghe giornate al mare all’insegna di nuotate tra acque cristalline, buon cibo, sole caldo, vento che soffia dolce accarezzando il viso e mitigando la calura estiva. Qui tra spiagge di sabbia bianca, divertimento e borghi stupendi è impossibile non staccare la spina. La costa ionica e quella adriatica offrono tante mete di rara bellezza.

Dal Gargano al Salento, passando per Polignano a mare, Trani, Otranto, Lecce, Bari, la terra pugliese è un tesoro prezioso e una sorpresa continua. Tanti avevano pensato di trascorrere proprio qui le loro ferie del 2025 ma dovranno fare i conti con un blocco totale. Purtroppo la regione sta vivendo un momento particolare e proprio nelle scorse ore è saltata fuori una notizia inaspettata. Vediamo di che cosa si tratta.

nuovo blocco ai turisti in Puglia
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L’annuncio inaspettato

Negli ultimi anni la Puglia ha subito il fenomeno dell‘overtourism, così come altre località italiane e non solo. In particolar modo, uno dei risvolti negativi della trasformazione delle cittadine e dei borghi pugliesi in mete di turismo di massa ha avuto come triste conseguenza il boom degli affitti brevi. Per tanto, è stato messo a punto dal Governo un sistema ad hoc atto a per contrastare l’abusivismo nel settore. Si tratta del CIN, ovvero il codice univoco alfanumerico che identifica tutte le strutture ricettive presenti in Italia, che, dopo una prima fase pilota, è diventato obbligatorio.

A imporre l’obbligo tale codice, detto CIN, è stato il decreto legge entrato in vigore il 15 dicembre 2023, che prevede anche l’obbligo per i proprietari delle strutture ricettive e gli host di installare almeno un rilevatore di monossido di carbonio e uno di metano o gpl, oltre ad un estintore, in ogni singolo alloggio. Come si legge su www.statoquotidiano.it, è stata appena avviata la prima fase di registrazione degli immobili, destinati all’ospitalità turistica o agli affitti brevi, ovvero inferiori a 30 giorni, che dovranno dotarsi del codice regionale di identificazione e il registro delle strutture ricettive extralberghiere. Dal 1 gennaio 2025 non si può prescindere dal CIN e molti bed and breakfast e simili potrebbero risultare irregolari. Dunque tante case vacanze e b&b spariranno, forse con un conseguente aumento dei prezzi ma per contro si avrà una razionalizzazione degli accessi alla regione, fondamentale per la tutela del territorio.