“Puglia cara, quanto mi costi”, addio alle SPIAGGE LIBERE, ora per la tintarella devi pagare | Le opinioni si dividono

cancellate le spiagge libere

abolito il diritto al mare-fonte-Pixabay-pcdazero-Bitontotv.it

La notizia ha lasciato l’amaro in bocca a turisti e local: ecco l’annuncio definitivo sulle spiagge libere italiane.

Purtroppo non c’è stato nulla da fare, è stato definitivamente revocato il diritto di fare un bagno in mare liberamente.

Ecco che cosa sta accadendo e perché i bagnanti sono andati su tutte le furie. Si attendono scioperi e proteste in piazza.

Tintarella e tuffi verranno consentiti solo a pagamento: la discussa decisione tra polemiche e divieti.

La situazione del litorale italiano preoccupa e spaventa i cittadini e istituzioni: spiagge libere cancellate.

Spiagge libere, l’amara decisione ai danni dei bagnanti

La costa libera della penisola dovrebbe essere di circa 5000 km. Sembra tanto ma occorre interpretare i dati oltre i numeri. Molti tratti infatti sono inaccessibili. Inoltre, la situazione varia da regione a regione. In Liguria, in Emilia-Romagna e in Campania il 70% delle spiagge infatti, è occupato da stabilimenti balneari. Dunque questo deve far pensare subito a quante siano le spiagge libere davvero accessibili. La maggior parte sono costrette entro i limiti dettati da staccionate e mura dei lidi a pagamento. Nonostante sulla carta le spiagge gestite da privati siano poco più del 30%, purtroppo, la verità è un’altra.

Proprio nelle scorse ore ha suscitato molto clamore una notizia che non fa che peggiorare le cose: un’altra zona d’Italia vedrà scomparire per sempre le proprie spiagge libere. Scopri di quale area si tratta e come mai i cittadini e perfino i rappresentanti delle istituzioni sono andati su tutte le furie.

triste notizie sulle spiagge italiane
amara notizia per i bagnanti italiani -Fonte-Pixabay-iessephoto-Bitontotv.it

Addio a bagni in mare e alle passeggiate gratis, l’estate diventa a pagamento

Come si legge tra le pagine del sito web www.immediato.net, il consigliere regionale con delega all’Urbanistica, Stefano Lacatena. nei giorni scorsi ha presentato il nuovo Piano regionale delle coste pugliesi. Una delle regioni più belle e preziose d’Italia e una delle aree più amate per spiagge e acque pulite è a rischio. Quanto stabilito nel suddetto piano infatti, ridurrà drasticamente le possibilità dei cittadini e dei turisti di usufruire delle spiagge. La quota di litorale che potrà essere affidata in concessione ai privati infatti, invece di diminuire, come auspicato da tutti, aumenterà.

In particolar modo, si passerà dal 40% al 50%. Crescerà la percentuale di costa passibile di essere concessa e trasformata in stabilimenti balneari a pagamento. I Comuni dovranno quindi individuare i lotti da mettere a bando entro due anni. La decisione ha già sollevato un mare di polemiche, è il caso di dirlo, e perfino le critiche di Francesco Zaccaria, sindaco di Fasano e delegato Anci. Il diritto di tutti i cittadini e non solo di quelli con il portafogli gonfio, tutelato dalla nostra costituzione di accedere liberamente al mare è stato calpestato.