La macchina del caffè è sotto sorveglianza (Foto: Pexels) - Bitonto TV
Una novità colpisce il mondo del lavoro: da oggi contano i minuti che passi alla macchina del caffè
Scordati le pause alla macchinetta o il caffè con i colleghi: da oggi ogni minuto fuori postazione può costarti il posto.
Sembra un incubo distopico, ma non lo è. Anzi, è tutto vero.
Una nuova stretta, definita da molti “legge schiavismo”, sta facendo tremare i lavoratori.
Ma cosa sta succedendo davvero? Continua a leggere per scoprirlo.
Da oggi, il tempo passato lontano dalla scrivania, anche solo per un the o un caffè, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio per il tuo posto di lavoro. In alcune aziende è già prassi sorvegliare gli spostamenti del personale, con controlli mirati a monitorare quante volte ti allontani e per quanto tempo. Difatti, queste verifiche non sono più fantascienza: siamo entrati nell’era in cui anche una semplice pausa rischia di essere letta come segnale di scarso rendimento o, peggio ancora, come prova di infedeltà professionale.
E se la sorveglianza prima sembrava una misura estrema e eccezionale, oggi è diventata la norma. In nome della produttività, da oggi viene ritenuto legittimo il controllo serrato alle macchinette del caffè: un metodo per raccogliere prove contro chi, a detta dell’azienda, non starebbe rispettando le regole. Scopri nell’ultimo paragrafo che cosa dice la legge.
Non esiste alcuna nuova “legge schiavismo”, ma una sentenza della Cassazione che sta facendo molto discutere. Con la n. 8707 del 2 aprile 2025, la Corte ha ritenuto legittimo il licenziamento di un operatore ecologico che, durante l’orario di lavoro, effettuava pause prolungate e frequenti in alcuni bar dei comuni dove operava. Il comportamento era stato accertato tramite relazione investigativa, GPS sui mezzi aziendali e testimonianze. Secondo la Corte, il controllo era giustificato in quanto finalizzato ad accertare un potenziale illecito e non rappresentava una violazione diretta dello Statuto dei Lavoratori.
Quindi no, niente panico, non ti licenziano per un caffè al giorno. Tuttavia, se le pause diventano sistematiche, non autorizzate e prive di documentazione, possono diventare una possibile (oltre che valida) causa di eventuale licenziamento. Pertanto, presta attenzione: la macchina del caffè non è assolutamente sotto sorveglianza continua, ma se esageri, qualcuno potrebbe davvero iniziare a controllare e verificare il tempo trascorso durante le pause caffè.
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