Cronaca

Fondazione Giovanni XXIII: inaugurata una stanza sensoriale per gli anziani nelle RSA e nel Centro Alzheimer

Il benessere e la cura degli ospiti più anziani, è al centro della moderna sfida che la Fondazione Giovanni XXXIII si pone come obiettivo.

La durata media della vita si è di molto allungata, grazie agli enormi passi avanti della scienza, della medicina e dell’evoluzione.

Nonostante questo purtroppo l’invecchiamento e il rischio di esposizione a patologie connesse con esso, sono spesso inevitabili.

La terza età è un momento delicato che necessita cure e attenzioni. Un Paese che invecchia sempre di più e dove in pochi nascono.

Fondamentale l’impegno delle istituzioni e degli enti sanitari, che dovranno prepararsi sempre di più a grandi numeri e sfide.

Fondazione Giovanni XXXIII: una sfida innovativa

Proprio a Bitonto, una struttura innovativa e all’avanguardia, ha pensato al benessere degli anziani. Un luogo di tranquillità e sicurezza ma allo stesso tempo capace di stimolare alcune corde fondamentali.

Pensata per gli ospiti non autosufficienti delle Rsa e del Centro Alzheimer della Fondazione “Giovanni XXIII”, ma anche per chi di loro si prende cura. Una realizzazione che trae la sua ispirazione principale dalla filosofia “Snoezelen”.

Locandina Stanza Sensoriale (Fonte:Instagram@fondazionegiovanni23)-bitontotv.it

Per il benessere degli ospiti delle RSA e del Centro Alzheimer

La stanza sensoriale, si basa su un approccio che nasce intorno al 1970, in quel dei Paesi Bassi, che servendosi di un ambiente così controllato e predisposto, quindi combinazioni di luci, suoni, materiali, ha come obiettivo quello di stimolare quanti più sensi possibili.

La funzione della stanza è consentire al soggetto ospitato una specie di immersione nell’ambiente che conduce a una stimolazione a livello multisensoriale, proprio come dice il suo nome. Riuscire a percepire delle sensazioni solo ascoltando dei suoni, guardando delle luci o toccando un materiale. Sembra poco, ma nel caso di alcune patologie, come la demenza, sarebbe efficace.

La stimolazione multisensoriale che avviene nella stanza ha dunque non solo il compito di ridurre i livelli di ansia e agitazione ma anche quello di favorire il funzionamento del sistema cognitivo e delle connessioni emotive dei pazienti, che potranno prendervi parte in sedute individuali o di gruppo.

Il presidente della Fondazione, Giovanni Procacci, avrebbe sottolineato come la stanza sia proprio al centro della cura e il trattamento della diagnosi precoce di Alzaheimer, i cui casi registrati sono sempre di più e con un abbassamento dell’età media. La stanza multisensoriale è stata realizzata grazie ai fondi del 5 per mille. La progettazione, la realizzazione e la formazione del personale sono state affidate completamente alla società italiana “Mondo Snoezelen”.

Amalia Allegretti

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